Al confine con l'Italia Tragedia sfiorata a causa di una grossa frana in Engadina, la strada sarà chiusa per settimane

Swisstxt

23.12.2023 - 19:49

Migliaia di metri cubi di roccia sulla carreggiata tra Martina e il confine con l’Italia. Un dipendente del cantone ha rischiato di rimanere travolto. I lavori di sistemazione saranno lunghi. Il traffico viene deviato. 

Una frana di grandi dimensioni si è verificata intorno alle 6 di sabato mattina sulla strada dell’Engadina, nella zona tra la Val Spelunca e Vestmezz.

Lo rende noto la polizia cantonale grigionese. Diverse migliaia di metri cubi di materiale roccioso, reso instabile dalle ingenti piogge dei giorni scorsi, si sono staccate precipitando a valle.

Almeno 100 metri cubi sono finiti sulla carreggiata, tra Martina e il confine con l’Italia.

La strada resterà probabilmente chiusa per diverse settimane perché l’area è ancora fortemente instabile. Una deviazione è stata messa in atto attraverso Nauders e Pfunds.

Un operaio riesce a mettersi in salvo

Un dipendente dell'Ufficio del Genio Civile dei Grigioni, durante il suo giro di perlustrazione mattutino, intorno alle 6 del mattino, ha scoperto alcuni sassi di piccole dimensioni sulla Engadinerstrasse tra il bivio di Vinadi e il confine con l'Italia.

Mentre iniziava a rimuoverli, tra i 15.000 e i 20.000 metri cubi di materiale roccioso si sono staccati diverse centinaia di metri sopra la strada. Il dipendente è riuscito a mettersi in salvo in tempo poco prima che una parte delle rocce seppellisse la strada e altri blocchi cadessero sulla strada e nell'Inn.

Il muro di sostegno sul lato a monte, la carreggiata e il cordone stradale del muro di sostegno sul lato a valle sono gravemente danneggiati e completamente distrutti per una lunghezza di circa 20 metri.

L'area del crollo si trova tra le strade di Samnaun e dell'Engadina. 

Prima di procedere con i lavori di sgombero l'area va messa in sicurezza. Questo lavoro però, viste le condizioni meteo e del terreno, al momento non è ancora possibile.

Nel pomeriggio i geologi hanno potuto effettuare una prima valutazione della situazione dall'elicottero. Hanno constatato che la maggior parte dei detriti è già caduta. Tuttavia, ci sono ancora cumuli di roccia instabili sul pendio.