Intervista Giornali, la crisi è «relativa»

SwissTXT / pab

29.5.2019

I giornali iperlocali se la cavano bene, mentre le fake news "aiutano" la carta stampata
I giornali iperlocali se la cavano bene, mentre le fake news "aiutano" la carta stampata
Ti-Press

Il mercato della raccolta pubblicitaria ha subito diversi scossoni in Ticino negli ultimi tempi.

La crisi della carta stampata, anche dovuta alla diminuzione degli introiti pubblicitari, è alla base del fallimento l’anno scorso di un colosso come Publicitas, che ha portato alla successiva chiusura del Giornale del Popolo.

Nei giorni scorsi è invece giunta la notizia dei licenziamenti al Corriere del Ticino, aspetto questo che conferma il momento delicato per il settore.

Del resto sull’arco di dieci anni in Ticino si parla, per i quotidiani, di un calo di un quarto degli abbonati e del 65% della pubblicità.

Le fake news favoriscono la carta stampata

Il professor Philippe Amez-Droz, esperto del settore attivo presso il Medi@lab dell’Università di Ginevra ha spiegato ai microfoni della RSI di essere impegnato proprio nella stesura di «un articolo basato su vari e recenti studi, anche internazionali» in merito a questa spsecifica situazione.

Secondo lo studioso c’è un aspetto positivo derivante dalle fake news: «Da quando imperversano soprattutto sull’online - spiega il professore - si assiste a un forte ritorno della carta stampata».

Una nostalgia che riguarda la stampa iperlocale

«È un fenomeno che ricorda il ritorno del vinile nella musica, che mostra un paradosso. - osserva Amez-Droz - Da un lato si utilizza l’online, ma non si vuole che scompaia la carta stampata. Insomma, c’è una sorta di nostalgia che si sta affermando».

Vero è che è una nostalgia ben definita. «Si tratta di un fenomeno che riguarda principalmente la stampa iperlocale, come pubblicazioni non quotidiane di una valle o di una regione ristretta».

L'esempio de l’Informatore di Mendrisio

Un esempio ticinese di queste pubblicazioni iperlocali che vanno bene nonostante la crisi è l’Informatore di Mendrisio che, contrariamente ai quotidiani in difficoltà, resiste bene alle congiunture sfavorevoli e si conferma un giornale decisamente apprezzato nel Mendrisiotto.

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