Grigioni Aperta al pubblico una collezione speciale del Museo Engadinese

danu, ats

10.3.2021 - 16:50

Nel passato i bambini delle famiglie benestanti engadinesi indossavano uno speciale copricapo che li proteggeva da eventuali cadute mentre imparavano a camminare da soli.
Nel passato i bambini delle famiglie benestanti engadinesi indossavano uno speciale copricapo che li proteggeva da eventuali cadute mentre imparavano a camminare da soli.
Keystone

Il Museo Engadinese di St. Moritz (GR) ha inaugurato l'esposizione della nuova collezione «Dalla cuffia protettiva al portacote». È aperta dal 1° marzo scorso e rappresenta una selezione particolarmente pregiata ricavata fra i 4000 oggetti di proprietà.

Keystone-SDA, danu, ats

«Come spesso accade ai musei», ha ricordato oggi ai media la curatrice del museo Charlotte Schütt, «non tutti gli oggetti possono essere esposti al pubblico: perché troppo preziosi e delicati, ma sovente per mancanza di spazio». Per il Museo Engadinese di St. Moritz ciò valeva finora, in particolare per i preziosi gioielli e per i tessuti antichi molto sensibili alla luce. Ora la loro presentazione al pubblico è resa possibile da un intervento tecnologicamente molto attento e architettonicamente curato.

Tessuti riccamente ricamati, preziosi gioielli, fra i quali i «moretti fiumani» (di Rijeka) molto diffusi fra le famiglie patrizie engadinesi, pipe e tabacchiere, pendole antiche, ceramiche, senza dimenticare il preziosissimo flauto traverso con i raccordi in avorio fabbricato a Parigi, rappresentano soltanto una parte degli oggetti esposti a St. Moritz. Ora sono protetti accuratamente dalla luce e da altre interferenze che potrebbero danneggiarli irreparabilmente.

Uno spazio centrale della mostra è riservato alla biancheria da letto e agli accessori delle famiglie benestanti engadinesi, riccamente ricamati, a volte per intere generazioni. Spiccano anche delle interessanti cuffie protettive ("Fallhauben") che riparavano la testa dei bambini non appena iniziavano a camminare da soli.

Il visitatore dell'esposizione «Dalla cuffia protettiva al portacote» ("Von der Fallhaube zum Wetzsteinköcher") può avvalersi di ulteriori spiegazioni grazie all'utilizzo individuale di un piccolo tablet multilingue. Oltre ad altre immagini e a descrizioni degli oggetti esposti, il dispositivo multimediale permette di ascoltare anche le suonerie delle pendole, il suono del flauto di Rippert costruito in Francia nel 1695 oppure dell'organo antico.

Da maestro birraio a collezionista

Costruito appositamente nel 1906 dal collezionista engadinese Riet Campell, il Museo Engadinese di St. Moritz è dedicato soprattutto alla cultura abitativa alpina fra il 15° e il 19° secolo e alla lingua romancia. Spicca la collezione di intere e complete «stüe» (salotti in legno) e camere da letto. Degno di nota anche l'antico salone in legno arrivato da Grosio dalla vicina Valtellina.

Il fondatore Riet Campell (1866–1951) fu un capace imprenditore, noto soprattutto per la fondazione della storica Birreria Engadinese di Celerina (GR).

Un museo confezionato su misura

L'edificio che ospita il Museo Engadinese è stato progettato dall'architetto locale Nikolaus Hartmann Jr. (1880 – 1956) applicando il suo tipico stile engadinese, diventato nel tempo una vera e propria icona del cosiddetto"Heimatstil».

Charlotte Schütt ricorda che la casa del Museo Engadinese è stata «confezionata su misura» intorno alla collezione composta da ben 18 stanze storiche, complete di pavimenti, pareti e soffitti in legno, comprensivi di tutti gli arredi e gli utensili del tempo.