Grigioni Sensazionale scoperta archeologica nei pressi di Salouf

mh, ats

27.6.2023 - 13:31

Salouf-Vostga, ripostiglio con 80 oggetti singoli
Salouf-Vostga, ripostiglio con 80 oggetti singoli
Cantone dei Grigioni

Importante scoperta archeologica nei Grigioni: nei pressi di Salouf, nell'Oberhalbstein (Surses), è stato portato alla luce un «tesoro» della tarda età del bronzo.

27.6.2023 - 13:31

Complessivamente sono stati rinvenuti 80 reperti, tra cui falcetti, diverse asce, il frammento di una sega nonché monili ed elementi di abbigliamento.

Il servizio archeologico cantonale parla di scoperta «sensazionale», che «rappresenta un momento magico per l'archeologia grigionese». Precisa inoltre che gli oggetti dovrebbero risalire al XII/XI secolo a. C. e sono stati trovati ai piedi del sito preistorico di Motta Vallac, un campo di battaglia risalente all'epoca della campagna romana di conquista delle Alpi intorno all'anno 15 a.C.

I reperti di valore sono stati depositati intenzionalmente, sepolti o nascosti in quello che viene definito dagli specialisti un «ripostiglio». La maggior parte di quelli portati alla luce sono classificati nel cosiddetto aes rude (bronzo non lavorato), oppure sono pezzi di rame grezzo. Di solito simili oggetti sono legati alla produzione di metallo nelle Alpi.

Le analisi effettuate finora – prosegue la nota – fanno presumere che tutti gli oggetti, in parte resi volutamente inutilizzabili, siano stati deposti sotto terra imballati in una cassa di legno e avvolti nella pelle. Secondo gli archeologi, questo ripostiglio è «di gran lunga il più vasto e importante portato alla luce finora» nel cantone.

Salouf-Vostga, ripostiglio con due falcetti, una scure nonché tre aes rude durante le operazioni per riportarli alla luce nell'ottobre 2022.
Salouf-Vostga, ripostiglio con due falcetti, una scure nonché tre aes rude durante le operazioni per riportarli alla luce nell'ottobre 2022.
Cantone dei Grigioni

Un ritrovamento unico nel suo genere

«Questo ritrovamento unico nel suo genere per il nostro territorio sarà ora sottoposto ad ampie analisi scientifiche», afferma, citato nella nota, l'archeologo cantonale Thomas Reitmaier, aggiungendo che «permetterà certamente di acquisire vaste conoscenze della storia culturale, economica e paesaggistica della tarda età del bronzo».

Per Reitmaier, la scoperta «sottolinea inoltre il potenziale di prospezioni archeologiche su vasta scala e la collaborazione con cercatori di metalli volontari, che hanno reso possibile l'individuazione nonché lo scavo e il recupero di questo tesoro archeologico».

Per evitare malintesi, le autorità ricordano comunque che nel cantone l'impiego di metal detector per la ricerca di presunti oggetti archeologici richiede un'autorizzazione. L'uso illegale è punibile e non si tratta di un reato minore.

Gli scavi sono stati effettuati nell'ambito del progetto «CVMBAT», in collaborazione con l'Università di Basilea, il Gruppo di lavoro prospezione Svizzera, l'Ufficio federale della cultura (UFC) e altre istituzioni.

mh, ats