Grigioni Nuove mappe di pericolo basate sulla simulazione di valanghe
Per prevedere il rischio di slavine ed evitare le catastrofi che ne possono conseguire, l'Istituto per lo studio della neve e delle valanghe (SLF) ha realizzato nuove mappe di pericolo basandosi sulla simulazione di valanghe.
La novità risiede nel fatto che le mappe di pericolo potranno ora essere applicate, oltre alle aree in cui si trovano insediamenti, anche a quelle su cui si collocano, ad esempio, le capanne i comprensori sciistici, ha riferito Yves Bühler, responsabile del gruppo di ricerca del telerilevamento in regioni alpine di SLF in un comunicato odierno dell'Istituto.
Il lavoro di SLF ha permesso di tracciare siffatte carte geografiche per il territorio dei Grigioni, ma è stato avviato un processo analogo anche in Ticino. Le simulazioni sono state già applicate per il Vallese e l'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) si è dimostrato interessato.
Lo sviluppo della nuova simulazione, che ha richiesto dieci anni, si basa sulla combinazione di varie tecnologie, tutte sviluppate all'SLF, ha detto Bühler a Keystone-ATS. Tra i vari strumenti utilizzati figura anche il software RAMMS, che combina automaticamente le aree da cui partono le valanghe con una simulazione dei loro percorsi.
Due milioni di valanghe simulate nei Grigioni
La nuova simulazione è stata utilizzata per la prima volta su vasta scala per conto del Cantone dei Grigioni, per l'intera superficie di 7105 chilometri quadrati. I ricercatori dell'SLF hanno ricreato scenari con e senza foreste per periodi di dieci, trenta, cento e trecento anni. «In totale, abbiamo simulato due milioni di valanghe per il cantone», spiega Bühler.
Dalle mappe che i ricercatori hanno realizzato si evince che più dei quattro quinti (84%) del territorio del cantone retico sono a rischio di valanghe. Fortunatamente una parte di questa area è coperta da foreste, che contrastano la formazione di slavine, e quindi «solo» i due terzi della superficie dei Grigioni sono effettivamente in pericolo.
uj, ats
