Risvolti penali? Gucci, un caso per la procura

SwissTXT / pab

21.3.2019

La sede della Luxury Goods a Cadempino.
La sede della Luxury Goods a Cadempino.
Ti-Press

La magistratura ticinese dovrà valutare se vi sono risvolti penali nel trattamento fiscale di cui godono il gruppo Kering e i suoi manager in Ticino.

Il Movimento per il socialismo, ottenuti i documenti dell’inchiesta giornalistica sul cosiddetto «caso Gucci» al centro di indagini in Italia e in Francia, ha inoltrato un esposto alla procura sostenendo che si è in «presenza di indizi concordanti che riguardano un possibile reato penale».

Sospetti sulla concessione dello statuto di globalisti

I sospetti, è stato spiegato giovedì, riguardano in particolare la concessione dello statuto di globalisti ad alcuni manager (tra cui l’ex amministratore delegato Patrizio Di Marco) sulla base di residenze in Svizzera che, secondo l’MPS, sarebbero state fittizie.

Inoltre il gruppo avrebbe goduto di «vantaggi particolari» per indurlo a estendere le sue attività in Ticino. Contestualmente Matteo Pronzini ha chiesto ai colleghi granconsiglieri la creazione di una commissione parlamentare d’inchiesta.

Indagine penale già in corso in Svizzera

In Svizzera un’indagine penale è già in corso. Ad avviarla è stato il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) che sta operando in relazione agli accertamenti in corso a Milano.

In Lombardia Gucci è sospettata di aver sottratto al fisco 1,4 miliardi euro. Ciò tramite il trasferimento alla controllata ticinese Luxury Goods di 14,5 miliardi di ricavi tra il 2011 e il 2017.

Parallelamente gli inquirenti federali hanno anche eseguito una rogatoria per conto degli colleghi italiani. Non concerne questioni fiscali, ma un ex dirigente di Kering.

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