Post COVID-19 I cinema ticinesi restano chiusi: «Mancano i film in italiano»

SwissTXT / pab

10.6.2020

Immagine d'illustrazione
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Ti-Press

Nonostante dallo scorso fine settimana per le sale cinematografiche vi sia la possibilità di riaprire i battenti, a parte qualche iniziativa speciale, nella Svizzera italiana rimangono chiuse. A differenza di quanto successo Oltralpe, infatti, si è deciso di attendere per una serie di motivi.

«Le uscite dei film in distribuzione in lingua italiana sono state rinviate a partire da fine agosto, inizio settembre», spiega ai microfoni della RSI Roberto Pomari, direttore del Palacinema di Locarno, che aggiunge: «Il catalogo quindi non è generoso, e il rischio è quello di lavorare in perdita, anche perché ogni riapertura corrisponde al termine delle misure di accompagnamento del Cantone e della Confederazione per il personale».

«Ci manca materiale nuovo di grande richiamo - gli fa eco Luca Morandini, a nome dei Gestori delle sale ticinesi - per poter giustificare la riapertura».

Ma su questo fronte, le cose potrebbero evolvere prima di quanto inizialmente pronosticato, perché «ci sono buoni segni dall'Italia, dove stanno piazzando i primi film di un certo livello già dalla fine di luglio - prosegue Morandini - però è ancora tutto provvisorio. Si vedrà».

In programma eventi e proiezioni alternative

Il cinema in Ticino non sparirà comunque, perché sono in programma eventi e proiezioni alternative, ad esempio durante il Film Festival di Locarno, dal 5 al 15 agosto, al Palacinema, ma anche al Grand-Rex e al Palavideo di Muralto.

Anche le proiezioni open-air non mancheranno. Oltre alla rassegna chiassese Cinestate, sono in programma varie altre iniziative in tutto il Cantone, tra cui una veramente originale: due proiezioni sulla diga del Luzzone.

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