Del 22 ottobre I partiti ticinesi si mobilitano per le Elezioni federali

SwissTXT / red

18.5.2023

Immagine illustrativa/foto d'archivio.
Immagine illustrativa/foto d'archivio.
© Ti-Press / Davide Agosta

Alle spalle le cantonali, i partiti ticinesi si concentrano sull'appuntamento autunnale alle urne del 22 ottobre per il rinnovo del Parlamento federale. In quest'ottica, le varie formazioni politiche si stanno già mobilitando alla ricerca di candidati e candidate. La RSI ha fatto il punto della situazione.

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18.5.2023

Innanzitutto, la RSI ricorda che otto dei parlamentari ticinesi uscenti si ripresentano e sono quindi due gli scranni vacanti: quello lasciato da Marina Carobbio al Consiglio degli Stati e quello di Marco Romano al Consiglio nazionale. Per il momento i vertici dei partiti non intendono sbottonarsi su chi sarà nelle liste, che saranno comunque note tra la fine di maggio e metà giugno. Mentre il termine ultimo per il deposito è fissato al 7 agosto.

Il primo ad uscire allo scoperto è il Partito socialista, che correrà insieme ai Verdi con l'obiettivo minimo di mantenere i due seggi dell'area di sinistra al Nazionale, oggi occupati da Greta Gysin e Bruno Storni, che, notizia di mercoledì, lo ha scelto anche per correre per una poltrona lasciata vacante da Marina Carobbio al Consiglio degli Stati.

In ogni caso, l'idea di guadagnare un terzo seggio alla Camera del popolo c'è, nonostante si sia consapevoli che non sarà facile: la costellazione è del resto diversa rispetto a quattro anni fa, rileva in proposito il copresidente del PS ticinese Fabrizio Sirica. Questa volta però, ha aggiunto, in lista ci saranno, facendo tesoro delle critiche emerse dopo le cantonali, nomi forti e soprattutto conosciuti.

E PLR e Centro?

Sempre secondo l'emittente radiotelevisiva, il presidente del PLR ticinese Alessandro Speziali è convinto che il lavoro della commissione non sarà difficile. Il partito punta a mantenere i suoi due seggi al Nazionale, ora occupati da Alex Farinelli e Rocco Cattaneo, e a riconquistare lo scranno agli Stati perduto nel 2019.

Sicuramente Speziali non sarà in lista: infatti intende, come comunicato alla RSI, focalizzarsi sulla trasformazione del partito cantonale. Al contrario Il Centro, spento il tentativo di una nuova congiunzione con il PLR, punta a conservare i suoi due seggi al Nazionale, coscienti che quello lasciato da Marco Romano attrae molti.

E se riuscisse a guadagnare un seggio anche agli Stati, questo rappresenterebbe la ciliegina sulla torta, ha detto il presidente Fiorenzo Dadò all'emittente di Comano. Si sta quindi affinando una strategia per una lista il più forte possibile.

Un seggio che interessa anche la destra

Il seggio di Romano interessa evidentemente però anche la destra. Il democentrista Piero Marchesi non l'ha nascosto troppo, visto com'è andata nel 2019: anche se, ha dichiarato ai microfoni della RSI, preferirebbe sottrarlo al PS. Uno degli obiettivi di Lega e UDC consiste infatti nel riprendersi il terzo seggio alla Camera del popolo.

Marchesi e il leghista Lorenzo Quadri si ripresentano, mentre è blindata la ricandidatura agli Stati di Marco Chiesa in ragione dell'accordo stabilito in caso di rielezione dei due consiglieri di Stato Norman Gobbi e Claudio Zali. Quanto alla Lega, come ammette la portavoce Sabrina Aldi, non sarà facile comporre la lista: gli obiettivi sono però gli stessi dell'UDC.