L'unione fa la forza I progettisti uniscono le forze

SwissTXT / pab

19.6.2019

Scambi che si vuole avvengano anche nella promozione dei concorsi
Scambi che si vuole avvengano anche nella promozione dei concorsi
RSI


Gli ingegneri e gli architetti ticinesi sono pronti a chiedere a Berna una legge nazionale per garantire più trasparenza per tutti.

Compresi i loro vicini e colleghi delle province italiane di confine, con i quali stanno unendo le forze. A rendere difficile il dialogo, c'è pero tanta burocrazia.

«Dialogare con un'unica voce»

Dal 2004, in Ticino, è in vigore la legge cantonale sull'esercizio delle professioni di ingegnere e di architetto, «un ottimo strumento», l'ha definito mercoledì ai microfoni della RSI il presidente dell'Ordine cantonale (OTIA) Marco del Fedele: «Talvolta è messo in discussione Oltralpe», ha detto.

«Vogliamo proporre un progetto a livello nazionale affinché sia possibile dialogare con un'unica voce». Gli obiettivi, dopo una serie di incontri promossi dalla Comunità di lavoro della Regio Insubrica, sono chiari: eliminazione della concorrenza sleale, la segnalazione dei professionisti che lavorano in maniera scorretta e l'accesso al mercato del vicino oltreconfine.

Altri scopi comuni

«Nel momento in cui le persone parlano una lingua comune, si intendono molto più facilmente rispetto a tutta una serie di altre realtà», ha detto il presidente dell'Ordine degli ingegneri della provincia di Varese, Pietro Vassalli.

Scambi che si vuole avvengano anche nella promozione dei concorsi in campo architettonico e ingegneristico, ma pure nella formazione continua, per disporre alla fine, in Italia e in Ticino, di professionisti che garantiscano la qualità e rispettino il medesimo codice deontologico.

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