Canton Grigioni Uno studio rivela il dramma degli internati di Cazis

SwissTxt / pab

14.5.2019 - 08:01

Rinvenute 103 tombe
Rinvenute 103 tombe
Source: canton Grigioni

Un capitolo di storia retica e svizzera ricostruito grazie allo studio degli scheletri riesumati dal cimitero della casa di correzione di Cazis-Realta. 

Possibili casi di sifilide congenita, ipertiroidismo endemico, sindrome di Stickler, microcefalia e disabilità di origine traumatica furono probabilmente all'origine dell'internamento coatto di centinaia di persone nel corso del XIX secolo a Cazis, nei Grigioni.

È quanto emerge dallo studio degli scheletri estratti dalle 103 tombe del cimitero della casa di correzione Realta, riportate alla luce durante i lavori di costruzione del nuovo carcere. Lo riferisce in particolare la RSI.

Campo santo usato fino al 1910

La pubblicazione  del riassunto dello studio (in italiano) e dei risultati completi (in inglese) permette per la prima volta di farsi un'idea delle condizioni di vita dell'epoca e dello stato di salute di quanti vivevano ai margini della società, in un sistema di «aiuto» sviluppato in un periodo in cui la povertà veniva attribuita non a cause economico-sociali ma a un comportamento sbagliato. Individui non autonomi e di peso per la famiglia finivano rinchiusi contro la loro volontà.

Nel corso degli scavi di recupero sono state portate alla luce 103 tombe con semplici bare in legno risalenti approssimativamente al periodo tra il 1858 e il 1910.
Nel corso degli scavi di recupero sono state portate alla luce 103 tombe con semplici bare in legno risalenti approssimativamente al periodo tra il 1858 e il 1910.
Canton Grigioni

La struttura di Realta fu aperta nel 1854 per persone definite «pigre», «trascurate» o persino «pazze», di età diversa e di entrambe le confessioni. Dai registri si conoscono anche i nomi e altri dati di quanti vi morirono e vennero seppelliti nel campo santo, utilizzato fin dopo il 1910.

Violenza molto diffusa

La possibilità di associare fonti storiche e ricerca archeologica e antropologica ha permesso di approfondire un capitolo importante e delicato della storia svizzera e cantonale. Le frequenti fratture, in particolare alle costole e spesso mal guarite, che sono state riscontrate, per esempio, fanno dedurre che la violenza interpersonale era alquanto diffusa.

Lungi dal rappresentare una soluzione, l'internamento comportava spesso un peggioramento delle condizioni di salute.

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