Alla ricerca di fondi per grandi mostre e per adeguare gli stipendi al carovita.
SwissTXT / red
09.04.2023, 11:08
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Il Consiglio di fondazione del Museo d’Arte della Svizzera Italiana (MASI) ha ammesso in una risposta a un'interrogazione socialista, che la situazione finanziaria dell’istituzione non è delle migliori. Ai circa quaranta dipendenti non è stato ancora versato un adeguamento salariale al carovita del 2,5% circa, anche se sono stati corrisposti alcuni scatti salariali. Se ne riparlerà forse in settembre.
«Vorremmo avere almeno una mostra importante all’anno, ma per questo dobbiamo trovare sponsor e fare raccolta fondi», ha dichiarato al Quotidiano della RSI il membro del Consiglio di fondazione Roberto Badaracco.
Il MASI riceve dalla città di Lugano oltre 3 milioni di franchi l’anno, ma l’organizzazione di un grande evento costa almeno un milione e mezzo. Forti sono i timori anche per le conseguenze che avrà il crac del Credit Suisse, fino ad oggi il principale tra gli sponsor privati. L'impegno è garantito per i prossimi tre anni.