Dal Ticino alla Svizzera tedesca I treni sovraffollati costano tempo e nervi ai clienti delle FFS

Di Philipp Dahm

19.3.2023

Überfüllte Züge kosten SBB-Kunden Zeit und Nerven

Überfüllte Züge kosten SBB-Kunden Zeit und Nerven

Wer am Wochenende zwischen dem Tessin und der Deutschschweiz Bahn fährt, muss vorausplanen: Weil die Strecke stark ausgelastet ist, müssen Passagiere den Zug wieder verlassen, wenn es schlecht läuft.

14.03.2023

Chi viaggia in treno tra il Ticino e la Svizzera tedesca nel fine settimana deve organizzarsi per tempo: poiché la tratta è molto trafficata, se le cose vanno male i passeggeri devono scendere nuovamente dal treno.

Di Philipp Dahm

19.3.2023

Quando Rebekka* arriva al binario 1 della stazione di Bellinzona, domenica scorsa, 12 marzo, la banchina è già piena di gente. La giovane svizzera ha trascorso il fine settimana in Ticino e vuole prendere il treno per il suo rientro a Zurigo.

«Non agitarti», ha pensato tra sé e sé quando ha visto tutta quella gente. «Sarà una lotta per salire sul treno. Ma basterà mettersi in fila in modo intelligente». Rebekka ha ragione: quando arriva l'EC 318 da Milano, inizia l'ammasso.

La passeggera si accorge quando è ormai già a bordo che il fatto di riuscire a salire sul convoglio in tempi relativamente brevi non aiuta comunque: i posti sono infatti già tutti occupati e le persone sono in coda nei corridoi. I clienti che hanno prenotato un posto litigano con quelli che non vogliono cedere quello che sono riusciti ad accaparrarsi.

«Non è possibile aggiungere un numero illimitato di carrozze»

Ma come è possibile che i clienti in possesso di un biglietto valido vengano fatti scendere dal treno? Le FFS sottolineano che si tratta di un problema particolare: «Il tasso di occupazione sulle tratte a forte componente turistica, come quella che attraversa la galleria di base del Gottardo, varia molto a seconda del giorno della settimana, della stagione e del tempo», spiega la portavoce Luana Quinter interpellata da blue News.

«Cerchiamo di tenerne conto il più possibile, facendo circolare treni supplementari o programmando treni a due piani nei giorni in cui la domanda è particolarmente elevata», continua Quinter. «Ad esempio, nei giorni festivi. In questo modo creiamo capacità aggiuntiva».

Ma allora perché si verificano ancora scene come quella descritta da Rebekka? Le FFS non possono semplicemente programmare più carrozze? «Non è possibile aggiungere un numero illimitato di carrozze perché c'è una lunghezza massima della piattaforma», spiega Quinter.

Il consiglio per non dover scendere dal treno

«Nell'orario 2023 abbiamo introdotto collegamenti supplementari in orari in cui i viaggiatori sono particolarmente numerosi». Ad esempio, sono stati aggiunti tre collegamenti aggiuntivi tra la Svizzera tedesca e il Ticino il venerdì pomeriggio per i turisti e per chi soggiorna in Ticino per la settimana.

Ma perché i clienti vengono fatti scendere dal treno quando il gioco si fa duro? «Per garantire la sicurezza dei passeggeri e del personale ferroviario, quest'ultimo ha l'ordine di limitare l'occupazione dei treni a lunga percorrenza quando il numero di passeggeri è molto elevato», ammette la portavoce delle FFS.

La ragione del limite di occupazione è quindi la sicurezza, che è la «priorità assoluta» delle FFS. «In caso di emergenza, deve essere possibile un'evacuazione rapida», scrive Quinter. «Se i corridoi del treno sono bloccati da bagagli e viaggiatori, questa non può essere garantita. Nella galleria di base del San Gottardo vigono norme di sicurezza più severe».

Se si vuole evitare uno scenario come quello vissuto da Rebekka è quindi necessario prendere delle precauzioni: «Raccomandiamo ai viaggiatori di prestare attenzione all'indicatore di carico nell'app e, se possibile, di evitare i treni molto affollati o di prenotare un posto a sedere», consiglia Quinter.

* Nome cambiato