La piazza gremita di gente.
La partecipazione è stata particolarmente alta.
C'era molta eterogeneità tra i manifestanti.
Su uno striscione si legge: «Una società che taglia sulla scuola non ha futuro»
Il corteo per le strade di Bellinzona.
Dalla fondazione diamante: «Giù le mani... dal nostro e vostro domani!»
Molta gente si è radunata per lo sciopero.
Alcuni dei cartelloni mostrati.
L'inizio della manifestazione era previsto per le 17.00.
Un momento di protesta degli operatori sociali della Fondazione Gabbiano.
Un momento durante lo sciopero dei lavoratori di cura dell'Ospedale Sociopsichiatrico Cantonale (OSC), organizzato per la giornata di sciopero dei dipendenti pubblici.
Un cartello recita: «Da curanti a malati, il passo è breve».
Sciopero a Bellinzona 29 febbraio
La piazza gremita di gente.
La partecipazione è stata particolarmente alta.
C'era molta eterogeneità tra i manifestanti.
Su uno striscione si legge: «Una società che taglia sulla scuola non ha futuro»
Il corteo per le strade di Bellinzona.
Dalla fondazione diamante: «Giù le mani... dal nostro e vostro domani!»
Molta gente si è radunata per lo sciopero.
Alcuni dei cartelloni mostrati.
L'inizio della manifestazione era previsto per le 17.00.
Un momento di protesta degli operatori sociali della Fondazione Gabbiano.
Un momento durante lo sciopero dei lavoratori di cura dell'Ospedale Sociopsichiatrico Cantonale (OSC), organizzato per la giornata di sciopero dei dipendenti pubblici.
Un cartello recita: «Da curanti a malati, il passo è breve».
Giovedì 29 febbraio 2024 sarà ricordato come il giorno di mobilitazione del settore pubblico e parapubblico contro le misure di risparmio incluse nel Preventivo 2024 del Canton Ticino.
È partito poco dopo le 17.00, dal piazzale della Stazione di Bellinzona, il corteo che ha l'obiettivo di far sentire la voce dei dipendenti pubblici e parapubblici contro le misure di risparmio incluse nel Preventivo 2024, approvato dal Parlamento ticinese alcune settimane fa.
Il serpentone di gente (alcune migliaia secondo le prime stime) si è diretto verso Piazza Governo, luogo di vari discorsi.
Al centro di essi c'è il mancato riconoscimento del carovita (sostituito dal versamento, una tantum, di 400 franchi e da due giorni di vacanza), una decisione che si accompagna alla mancata sostituzione - nella misura del 20% - del personale in uscita.
Un indebolimento dell'organico quindi, quello approvato appunto dal Legislativo, che andrebbe a colpire soprattutto la scuola, indebolita nelle figure di sostegno, ma anche il settore socio-sanitario. I sindacati OCST, VPOD e SIT vedono però nella protesta odierna anche un modo per allontanare lo spettro di futuri sacrifici.
Prima del corteo, lo sciopero
La giornata di mobilitazione si è articolata in vari momenti. Gli istituti scolastici che hanno aderito allo sciopero sfiorano la trentina (tra scuole medie, licei e anche qualche scuola comunale).
L’ora X della sospensione delle lezioni è stata alle 15.00, con sfumature di partecipazione da parte dei docenti. Diversi anche i momenti di aggregazione e le assemblee, nella capitale, ma anche altrove. Il personale sociosanitario dell’OSC, ad esempio, si è riunito nel pomeriggio a Mendrisio.
Il Governo: «Sciopero poco comprensibile»
Con una presa di posizione, il Consiglio di Stato ha preso atto dello sciopero organizzato da una maggioranza delle associazioni del personale dello Stato. «A fronte degli sforzi di mediazione profusi dal Governo e delle decisioni adottate dal Gran Consiglio, questo sciopero appare poco comprensibile», si legge nella nota.
Il Governo prende anche atto che anche la maggioranza delle forze politiche si distanzia da questa azione di protesta e auspica che in futuro sia possibile mantenere un dialogo franco fra datore di lavoro e sindacati, e riprendere al più presto la collaborazione in vista delle prossime scadenze di grande importanza per il personale – la votazione cantonale sulle misure di compensazione per l’Istituto di previdenza del Canton Ticino (IPCT) e l’inizio dei lavori di allestimento del preventivo 2025.