Il Consiglio di Stato non ha in predicato, almeno per ora, l'imposizione di nuovi provvedimenti per contrastare la pandemia. Le misure attualmente in vigore sono «molto più restrittive rispetto a quanto oggi vige in tutta la Svizzera, e questo è comunque in vigore» fino al 18 dicembre, ha osservato in proposito Norman Gobbi in un'intervista rilasciata al Telegiornale della RSI.
Si tratterà però anche di «capire cosa farà domani il Consiglio federale in materia di ordinanza»: se procederà o meno a ulteriori restrizioni e «cosa prevederà per l'ambito del periodo natalizio», precisa però il presidente del Consiglio di Stato.
Critiche alle aperture straordinarie domenicali
Nella stessa intervista, il ministro si sofferma anche sulle critiche espresse dai sindacati dopo l'autorizzazione, anche quest'anno, alle aperture straordinarie domenicali in vista delle festività.
«L'obiettivo - replica Gobbi - non è di aumentare i contatti, ma è soprattutto di diluire i momenti di contatto». Tuttavia, se si riscontreranno problemi sulle superfici commerciali, l'Esecutivo sarà «pronto a revocare questa decisione».
Sul piano sanitario, Gobbi rileva che in Ticino si sta constatando uno stallo nella diminuzione delle infezioni. Ciò «evidentemente ci preoccupa molto, perché comunque in questo periodo dell'anno la gente si muove di più e dobbiamo richiamare come sempre l'attenzione a limitare i contatti».