Monte GambarognoRiapre la strada di Indemini che collega la Svizzera e l'Italia
Swisstxt
11.2.2022 - 17:42
La notizia era nell'aria, che sul Monte Gambarogno e nelle frazioni vicine all'Alpe di Neggia non ha più l'odore del fumo: la strada che collega la Svizzera e l'Italia passando da Indemini viene riaperta.
SwissTXT
11.02.2022, 17:42
11.02.2022, 18:01
Swisstxt
Dalle 18 di venerdì la circolazione tra i Monti di Fosano e Maccagno, interrotta a partire dal 30 gennaio, torna a svolgersi senza particolari restrizioni.
Possono tornare nella zona in precedenza evacuata anche i proprietari di seconde case, mentre permane ancora il divieto di utilizzare l'acqua, in quanto non potabile. Il fuoco è considerato sotto controllo, ma il pericolo che le fiamme tornino a divampare non è ancora passato.
Incendio sul Monte Gambarogno
Sembrerebbe essere diminuita drasticamente l'area interessata dall'incendio che da settimana scorsa divampa sul Monte Gambarogno. Nella foto si vede (al centro) il comandante dei pompieri di montagna Samuele Barenco mentre coordina nella giornata di martedì il lavoro dei pompieri, attivi sul fronte di terra per estinguere i focolai del sottobosco.
Infatti, nonostante l'incendio sia ormai sotto controllo, nel sottoterra della zona boschiva si annidano ancora diversi punti caldi. Da martedì i pompieri, raggiunti da una squadra di militi, sono impegnati nello spegnimento di questi focolai.
L'arrivo di questi aiuti vuole concedere dei giorni di riposo agli innumerevoli pompieri di montagna e militi all'opera da quasi 10 giorni e anche per spartire il carico di lavoro.
A dare una mano alle forze di terra sono ancora attivi tre elicotteri che trasportano l'acqua necessaria per lo spegnimento dei focolai nei punti d'intervento.
Una delle immagini ricavate dal lavoro notturno con i vigili del fuoco italiani.
Immagine: Vigili del fuoco italia
L'incendio è domato, ma l'allerta rimane alta a causa della presenza di alcuni focolai. Un drone della REGA ha anche ispezionato la zona per individuare focolai sospetti.
Immagine: Keystone/Ti-Press/Samuel Golay
Una buona notizia arriva per gli abitanti di Indemini, che nella giornata di venerdì sono potuti rientrare alle proprie abitazioni, dopo l'evacuazione di inizio settimana.
Immagine: Keystone/Ti-Press/Samuel Golay
A causa dell'incendio tuttavia l'acqua non è ancora potabile: la Protezione civile ha consegnato le casse d'acqua per gli abitanti di Indemini. La potabilità dell'acqua è strettamente monitorata: si spera che da settimana prossima torni potabile.
Immagine: Keystone/Ti-Press/Samuel Golay
La gioia degli abitanti di Indemini al rientro a casa è palpabile.
Immagine: Keystone/Ti-Press/Samuel Golay
Le opere di spegnimento saranno lunghe e complesse. Nella giornata di martedì sono stati ben cinque gli elicotteri civili che sono intervenuti.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Massimo Piccoli
Si prevede di continuare anche nei prossimi giorni con la stessa formazione d'impiego.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Massimo Piccoli
Il loro contributo si sta rivelando fondamentale in un terreno impervio, di difficile accesso per i pompieri.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Massimo Piccoli
Dalla vicina Italia, un primo Canadair, i grandi aerei usati nella lotta contro gli incendi boschivi, è arrivato sul Verbano nella mattinata di martedì. Nel primo pomeriggio, dopo alcuni lanci per calibrare lo scarico d'acqua ha iniziato l'opera di spegnimento.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Massimo Piccoli
La coordinazione tra Canadair e elicotteri è fondamentale anche per evitare incidenti.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Massimo Piccoli
I vigili del fuoco avranno bisogno di diversi giorni per contenere l'incendio, secondo la stima della Polizia cantonale ticinese.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Massimo Piccoli
La notte ha reso particolarmente visibili le fiamme che hanno toccato il Gambarogno. Praticamente tutte le case nelle vicinanze delle fiamme sono state sfollate.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Samuel Golay
All'alba la situazione è apparsa in tutta la sua criticità.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Samuel Golay
In mattinata viene o effettuato un volo di ricognizione per valutare la situazione. Lunedì cinque elicotteri si erano messi a disposizione per la lotta contro le fiamme. Quattro di compagnie civili...
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Samuel Golay
... e un Super Puma dell'esercito, che può trasportare e versare sulle fiamme circa il doppio di acqua di un elicottero civile, ossia circa 4'300 litri.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Samuel Golay
Vaste nuvole di fumo, hanno coperto la montagna ticinese. Il fumo è visibile da quasi tutto il cantone.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Samuel Golay
La zona colpita, segnalata sulla mappa del sito della Confederazione map.geo.admin.ch
Immagine: Screenshot map.geo.admin.ch
Incendio sul Monte Gambarogno
Sembrerebbe essere diminuita drasticamente l'area interessata dall'incendio che da settimana scorsa divampa sul Monte Gambarogno. Nella foto si vede (al centro) il comandante dei pompieri di montagna Samuele Barenco mentre coordina nella giornata di martedì il lavoro dei pompieri, attivi sul fronte di terra per estinguere i focolai del sottobosco.
Infatti, nonostante l'incendio sia ormai sotto controllo, nel sottoterra della zona boschiva si annidano ancora diversi punti caldi. Da martedì i pompieri, raggiunti da una squadra di militi, sono impegnati nello spegnimento di questi focolai.
L'arrivo di questi aiuti vuole concedere dei giorni di riposo agli innumerevoli pompieri di montagna e militi all'opera da quasi 10 giorni e anche per spartire il carico di lavoro.
A dare una mano alle forze di terra sono ancora attivi tre elicotteri che trasportano l'acqua necessaria per lo spegnimento dei focolai nei punti d'intervento.
Una delle immagini ricavate dal lavoro notturno con i vigili del fuoco italiani.
Immagine: Vigili del fuoco italia
L'incendio è domato, ma l'allerta rimane alta a causa della presenza di alcuni focolai. Un drone della REGA ha anche ispezionato la zona per individuare focolai sospetti.
Immagine: Keystone/Ti-Press/Samuel Golay
Una buona notizia arriva per gli abitanti di Indemini, che nella giornata di venerdì sono potuti rientrare alle proprie abitazioni, dopo l'evacuazione di inizio settimana.
Immagine: Keystone/Ti-Press/Samuel Golay
A causa dell'incendio tuttavia l'acqua non è ancora potabile: la Protezione civile ha consegnato le casse d'acqua per gli abitanti di Indemini. La potabilità dell'acqua è strettamente monitorata: si spera che da settimana prossima torni potabile.
Immagine: Keystone/Ti-Press/Samuel Golay
La gioia degli abitanti di Indemini al rientro a casa è palpabile.
Immagine: Keystone/Ti-Press/Samuel Golay
Le opere di spegnimento saranno lunghe e complesse. Nella giornata di martedì sono stati ben cinque gli elicotteri civili che sono intervenuti.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Massimo Piccoli
Si prevede di continuare anche nei prossimi giorni con la stessa formazione d'impiego.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Massimo Piccoli
Il loro contributo si sta rivelando fondamentale in un terreno impervio, di difficile accesso per i pompieri.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Massimo Piccoli
Dalla vicina Italia, un primo Canadair, i grandi aerei usati nella lotta contro gli incendi boschivi, è arrivato sul Verbano nella mattinata di martedì. Nel primo pomeriggio, dopo alcuni lanci per calibrare lo scarico d'acqua ha iniziato l'opera di spegnimento.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Massimo Piccoli
La coordinazione tra Canadair e elicotteri è fondamentale anche per evitare incidenti.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Massimo Piccoli
I vigili del fuoco avranno bisogno di diversi giorni per contenere l'incendio, secondo la stima della Polizia cantonale ticinese.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Massimo Piccoli
La notte ha reso particolarmente visibili le fiamme che hanno toccato il Gambarogno. Praticamente tutte le case nelle vicinanze delle fiamme sono state sfollate.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Samuel Golay
All'alba la situazione è apparsa in tutta la sua criticità.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Samuel Golay
In mattinata viene o effettuato un volo di ricognizione per valutare la situazione. Lunedì cinque elicotteri si erano messi a disposizione per la lotta contro le fiamme. Quattro di compagnie civili...
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Samuel Golay
... e un Super Puma dell'esercito, che può trasportare e versare sulle fiamme circa il doppio di acqua di un elicottero civile, ossia circa 4'300 litri.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Samuel Golay
Vaste nuvole di fumo, hanno coperto la montagna ticinese. Il fumo è visibile da quasi tutto il cantone.
Immagine: KEYSTONE/Ti-Press/Samuel Golay
La zona colpita, segnalata sulla mappa del sito della Confederazione map.geo.admin.ch
Immagine: Screenshot map.geo.admin.ch
Come annunciato dai pompieri di Bellinzona, venerdì, dopo 12 giorni di sforzi per completare lo spegnimento del rogo, è partita la terza fase, quella della sorvglianza. Prevede una presenza nelle ore diurne di un gruppo di pompieri di montagna, incaricati di pattugliare e sorvegliare l'area dell'incendio, equipaggiato per intervenire su eventuali focolai che dovessero palesarsi.
La nuova fase potrebbe durare per diversi giorni. Le precipitazioni previste annunciate per lunedì (in quota si attendono circa 10 centimetri di neve) rischiano infatti di non essere sufficienti per dichiarare definitivamente scongiurato il pericolo di una ripresa delle fiamme.