GrigioniCanonica: «L’A13 va messa in sicurezza, si pensi alla prevenzione»
Swisstxt
25.6.2024 - 14:37
Il sindaco di Soazza, Moreno Canonica, auspica che stavolta l’USTRA esegua i lavori necessari per evitare altre interruzioni dell’autostrada, bloccata nello stesso punto di 5 anni fa.
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25.06.2024, 14:37
25.06.2024, 14:46
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L’A13 è chiusa da venerdì sera e probabilmente il traffico di transito sull’asse autostradale del San Bernardino non riprenderà prima di un mese. Una situazione che, secondo molti in Mesolcina, si poteva evitare se cinque anni fa l’Ufficio federale delle strade (USTRA), confrontato con un problema analogo esattamente nello stesso punto, avesse pensato non solo al ripristino dei danni, ma anche alla messa in sicurezza.
A farsi portavoce della rivendicazione è l’attuale sindaco di Soazza, Moreno Canonica, che, venerdì sera, mentre tornava a casa, si è trovato bloccato a pochi metri dal luogo in cui l’A13 è sparita, travolta dalla forza della Moesa.
«Noi rappresentiamo un po’ tutta la popolazione della Mesolcina e anche tutti gli utenti dell’autostrada affinché questi eventi non debbano più succedere o, se dovessero succedere ancora, non creino ulteriori problemi, specialmente all’incolumità delle persone», sottolinea ai microfoni della RSI.
Le autorità di Soazza lo chiedevano già nel 2019
È esattamente quanto le autorità di Soazza chiedevano già nel 2019. Nel giugno di 5 anni fa, come venerdì, il materiale portato a valle da un riale sulla sponda sinistra della valle, all’altezza della cascata Boffalora, aveva parzialmente ostruito il corso del fiume Moesa.
Allora l’acqua uscita dagli argini era giunta a minacciare l’autostrada, che era stata chiusa per alcune ore, ma non aveva distrutto l’A13. Stavolta invece ha cancellato il tratto stradale su una lunghezza di circa 200 metri. Per riaprire parzialmente l’autostrada ci vorrà almeno un mese, mentre per completare i lavori ci vorranno alcuni mesi.
Nel 2019 si decise di non procedere a interventi incisivi. La speranza a Soazza (e non solo) è che oggi l’USTRA riveda la sua posizione. «Oggi probabilmente ci si rende conto che la prevenzione è importante perché non sarà, probabilmente, l’ultima volta che simili eventi si verificheranno. Siamo pronti a collaborare con l’USTRA e il primo incontro che abbiamo avuto ci lascia ben sperare, ma insisteremo affinché ora si pensi alla vera prevenzione», conclude Moreno Canonica.
Alla RSI il direttore dell’USTRA Jürg Röthlisberger ha assicurato che, da un lato, prende molto sul serio la situazione e che, dall’altro, esamina sistematicamente i pericoli naturali su tutti gli assi autostradali, definisce il livello di sicurezza e agisce di conseguenza.