A casa prima di NataleLa Breasy di Camorino chiude e licenzia tutti i collaboratori
SwissTXT / red
14.12.2023
La filiale di Camorino, appartenente alla cassa malati KPT, sarebbe vittima della lotta per accaparrarsi nuovi clienti. Una decina le persone lasciate a casa prima di Natale.
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14.12.2023, 08:51
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La Breasy è una giovane società creata solo 14 mesi fa a Kriens e che ha anche una sede regionale a Camorino, con una decina di dipendenti. Dal 1. luglio appartiene al 100% alla cassa malati KPT per conto della quale deve cercare nuovi clienti.
Nel suo anno e mezzo di attività la società avrebbe concluso circa 25’000 contratti a livello svizzero e realizzato utili per 5,9 milioni di franchi, secondo quando rifeirto dalla stessa Breasy.
Cifre che però non sono abbastanza per la KPT, che ha infatti deciso di chiudere la società e di licenziare tutto il personale entro la fine del mese.
UNIA sorpresa da questa modalità
Il sindacato UNIA è sorpreso da questa modalità. «Nel campo delle assicurazioni abbiamo visto un po’ di tutto negli anni, ma questa è una cosa nuova perché è una società che è stata creata tredici mesi fa, acquisita da KPT soltanto nel mese di luglio, che di fatto ha sfruttato un po’ il problema, che è un problema sociale quello delle casse malati in canton Ticino, l’esplosione dei costi, per fare man bassa di assicurazioni nuove, sfruttando questi lavoratori per poi arrivare alla fine dell’anno e chiudere», spiega Vincenzo Cicero, sindacalista UNIA.
Interpellata dalla RSI, KPT risponde che Breasy non ha rispettato le aspettative auspicate e che ha quindi deciso per motivi strategici di interrompere la sua attività nell’interesse dei suoi assicurati.
Per il sindacato UNIA è la dimostrazione che fra le casse malati è in corso una lotta per ottenere nuovi clienti a qualunque costo: «C’è una guerra tra le casse malati, e vengono sfruttati questi ragazzi, in più modi. In realtà questi ragazzi hanno raggiunto i loro obiettivi, li hanno anche superati, anche perché KPT è risultata una delle casse malati più concorrenziali, e ora vengono buttati via come stracci», continua Cicero.
Avviata una consultazione per cercare un’alternativa
Il vicepresidente di Breasy ha incontrato i dipendenti in Ticino e avrebbe confermato le lettere di licenziamento. KPT ha avviato una consultazione per cercare un’alternativa, ma il sindacato è pessimista: «Difficilmente ci saranno delle misure alternative a quelli che sono i licenziamenti collettivi, ma dovranno rispondere a quello che è il loro obbligo sociale nei confronti di questi lavoratori».
Secondo KPT in Svizzera andranno persi circa 45 posti di lavoro, anche se alcuni ex dipendenti potrebbero restare nel gruppo KPT.