Diplomi Con la revisione della legge sanitaria è «caccia» al riconoscimento

SwissTXT / pab

28.5.2019

Immagine d'illustrazione
Immagine d'illustrazione
Ti-Press

Dieci anni di lavoro in Ticino e nessuno che abbia mai richiesto il riconoscimento del suo diploma conseguito all’estero.

È l’esperienza di un fisioterapista che, come riporta la RSI, come diversi suoi colleghi si trova ora a dover correre ai ripari dopo che l’Ufficio cantonale di sanità pubblica ha messo nero su bianco l’obbligo di iscrizione al registro nazionale delle professioni sanitarie.

Revisione della legge sanitaria da settembre

A generare caos la comunicazione dell'autorità cantonale in merito alla revisione della legge sanitaria - in vigore dal 1. settembre scorso - che coinvolge tutti gli operatori del settore, molti dei quali con diplomi esteri.

Oggi il testo di legge parla chiaro: «L'assunzione può avvenire unicamente se il dipendente è in possesso di un diploma svizzero o estero riconosciuto dalla competente autorità» - ovvero la Croce Rossa Svizzera - specificando che «anche il personale assunto prima del 1° settembre 2018 deve essere in possesso di diplomi riconosciuti».

Un obbligo in vigore dal 1989, ma che è stato ampiamente disatteso.

Ticino e Grigioni giorno per giorno

Tornare alla home page