Sant'Antonino La LATI chiuderà entro metà 2024, previsti 10-12 licenziamenti

SwissTXT / red

12.1.2024 - 11:04

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È stato avviato un processo di trasformazione, con lo spostamento in altre aziende della produzione. 

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Si chiude un capitolo nella storia casearia ticinese: entro la metà del 2024 la LATI SA di Sant’Antonino chiuderà i battenti a causa degli elevati costi strutturali. Sono previsti 10-12 licenziamenti.

È quanto comunicato venerdì in un incontro con la stampa da Carlo Croci, presidente del Consiglio di amministrazione, annunciando l’avvio di un processo di trasformazione che vedrà lo spostamento della produzione in altre aziende.

Non ha dunque raggiunto gli obiettivi l’operazione di salvataggio della LATI SA avviata cinque anni fa. Dopo che i nuovi azionisti erano riusciti a evitare il fallimento, «le vendite non si sono sviluppate come previsto e le cifre si sono nuovamente deteriorate in modo significativo a partire dall’autunno 2022». Era anche richiesta un’affermazione dei prodotti LATI nella Svizzera tedesca, «ma questo non è avvenuto».

L’attività è inoltre confrontata con costi elevati per la lavorazione di un quantitativo di latte che in generale è però basso (si parla di quattro milioni di chilogrammi) e che durante i mesi estivi è insufficiente, in quanto gli allevatori ticinesi portano le mucche all’alpe dove viene prodotto «formaggio d’alpeggio ad alto valore aggiunto» sottolinea ancora l’azienda.

Trasferimento della produzione e licenziamenti

Nel futuro dell’industria casearia ticinese c’è ora un processo di trasformazione: commercio e confezionamento dei prodotti LATI saranno affidati alla Cetra Alimentari SA di Mezzovico; la produzione di diversi formaggi LATI passerà invece nelle mani del Caseificio dimostrativo del Gottardo SA di Airolo. Per alcuni prodotti si stanno valutando altri caseifici in Ticino.

Attualmente nello stabilimento di Sant’Antonino sono impiegate 21 unità di personale e due apprendisti. Alcuni dipendenti e i due apprendisti saranno assunti da Cetra Alimentari SA (sei dipendenti e un apprendista) e dal Caseificio dimostrativo del Gottardo SA (due dipendenti e un apprendista). Per chi resterà senza lavoro, sarà elaborato un piano sociale.

Il potenziale del marchio «Lati»

La chiusura di LATI SA non determinerà però la scomparsa del marchio «Lati», che sarà infatti restituito al suo proprietario originario, l’Associazione ticinese del latte in seguito diventata Federazione ticinese produttori di latte (FTPL).

«Lati» ha il potenziale per diventare un forte marchio regionale in Ticino. «L’importante - conclude l’azienda - è che se sull’etichetta c’è scritto ‹Lati›, il latte deve provenire dal Ticino e deve essere lavorato in Ticino».