Ticino Locali notturni sulla graticola per i vari focolai, «pronti a collaborare»

SwissTXT / pab

1.7.2020

Immagine d'illustrazione
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archivio Ti-Press

«Noi come locale notturno prendiamo nome, cognome e telefono di ogni cliente, in modo che se succede qualcosa possiamo rintracciarlo. I nostri clienti sono molto rispettosi e lo danno senza nessun problema».

A dirlo ai microfoni della RSI è Gianni Morici, titolare del 6500 Bar music club di Bellinzona, dove alcune serate fino a notte inoltrata ci sono già state e dove ce ne saranno presto altre.

Serate che in Svizzera stanno facendo parecchio discutere, dopo i casi del Club Flamingo a Zurigo e del Terminus di Olten, dove a causa della presenza di contagiati, circa 600 persone sono finite in quarantena, nel primo caso ordinata dalle autorità cantonali.

Focolai tutti riconducibili alla vita notturna

Tutti gli ultimi importanti focolai nel paese sono infatti riconducibili alla vita notturna, compreso quello grigionese originato da un weekend di festeggiamenti di 6 giovani in Serbia.

E proprio oggi, mercoledì, il Canton Zurigo ha inasprito le regole: la città vuole la lista degli ospiti entro 2 ore dalla richiesta e 3 persone di contatto per ogni locale raggiungibili dalle 7 alle 22. È inoltre obbligatorio lasciare numero di telefono, indirizzo, e-mail e presentare un documento.

Richieste che a Sud delle Alpi non preoccupano: «Siamo pronti a collaborare e a fornire tutti i dati alle autorità».

Il periodo però resta difficile per la vita notturna in Svizzera: «La prospettiva è incerta, nel senso che al momento anche per noi che lavoriamo con diversi 'booking' in giro per il mondo è tutto fermo ed è tutto un po’ con un grande punto di domanda», conclude Morici.

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