Dalla SUVAMesso in scena un processo per un infortunio sul lavoro
SwissTXT / red
26.4.2023
La Suva ha messo in scena un immaginario dibattimento, nel quale la vittima è un lavoratore interinale, a prestito. I vertici dell'azienda? Condannati.
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26.04.2023, 22:05
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Mercoledì, al Palazzo dei Congressi di Lugano, è stato messo in scena un processo per un infortunio sul lavoro. Ad organizzarlo è stato la Suva, l'assicurazione svizzera contro gli infortuni, per sensibilizzare in particolare i suoi clienti - ossia le aziende - sull'importanza della sicurezza e le difficoltà dei procedimenti penali e civili in questo ambito.
La RSI ha seguito il finto dibattimento, che si è concluso con la condanna del direttore dell’azienda, della capo muratore e della dipendente dell’azienda prestatrice.
La vittima dell’incidente è un lavoratore interinale. Il giudice - in questo processo simulato - ha quindi accertato che tutti e tre hanno commesso errori. In particolare non hanno verificato che l'operaio avesse le competenze necessarie per utilizzare la piattaforma sollevabile da cui è caduto. L'uomo non è neppure stato seguito in cantiere. Sono stati condannati, nonostante l'operaio non si fosse allacciato sulla piattaforma. E e questo perché il suo errore è stato considerato marginale. Nella realtà le cose sono spesso più complesse.
«Le regole per tutelare il lavoratore ci sono»
«Le regole per tutelare il lavoratore ci sono e vengono applicate. È chiaro, si tratta spesso dell'accertamento di fatti, capire e riuscire a dimostrare che l'errore è stato commesso. Magari è lì che c'è il problema. Le regole ci sono comunque», ha spiegato alla RSI Marco Kraushaar, già presidente della pretura penale ticinese, che oggi ha fatto il giudice in questo finto processo.
Accertare i fatti è difficile in inchieste come queste, «perché, molte volte, ci sono anche questioni tecniche che vanno chiarite. E poi è difficile capire esattamente cosa è successo anche da questo punto di vista».
Una volta accertate le responsabilità penali si passa - in alcuni casi - ai tribunali civili. Qui vengono stabiliti i risarcimenti. Quelli complessivi possono superare il milione di franchi; quelli per torto morale sono invece molto più contenuti.
«La legge prevede una buona tutela della vittima»
Anche su questo aspetto la RSI ha chiesto un'opinione a uno dei partecipanti a questa giornata: il pretore di Mendrisio sud Matteo Salvadé. «Diciamo che da un punto di vista generale è importante dire che spesso non si arriva neanche davanti al giudice, perché comunque queste questioni vengono spesso risolte tra assicuratori privati che trovano accordi tra di loro. È chiaro che laddove si arriva davanti al giudice, le contestazioni sono spesso molte. Si tratta di questioni molto tecniche, dunque spesso quantificare il danno non è per forza di cose facile».
«La legge prevede comunque una buona tutela della vittima, e non mi sento di dire che in questo ambito sarebbero necessarie modifiche particolari. La legge è abbastanza soddisfacente. È chiaro che bisogna essere assistiti da un legale, perché si tratta di pratiche parecchio difficili».
Con questo caso la SUVA ha voluto sensibilizzare i datori di lavoro sull’importanza della sicurezza (e sulle loro responsabilità). Non è un caso che la vittima scelta sia un lavoratore interinale, a prestito. Questi lavoratori si infortunano molto di più di quelli con un contratto fisso; il 50% in più della media. Nel 2021 ogni giorno ci sono stati 4 incidenti gravi.