TicinoNo alla discussione in Parlamento sul Molino, un'occasione persa?
24.6.2021
Il Gran Consiglio ticinese, su richiesta di Matteo Pronzini del Movimento per il socialismo, dopo un dibattito durato un'ora, ha deciso ieri di non aprire quella che in gergo tecnico si chiama «Discussione generale» sui fatti del Molino.
24.06.2021, 21:29
24.06.2021, 21:30
Si è così evitato un ampio dibattito sull'abbattimento della sede del Centro sociale a Lugano, avvenuto la notte tra il 29 e il 30 di maggio, sul quale è in corso un'indagine della magistratura ticinese.
La decisione del Legislativo lascia in sospeso la questione. E alle porte si preannuncia un'estate che potrebbe rivelarsi calda su questo fronte. Oggi ci si chiede dunque se la rinuncia al dibattito è stata un'occasione persa? Oppure se proprio non aveva senso parlarne?
«La popolazione intera vorrebbe capire di più sulla vicenda. Si poteva per esempio parlare di come il Cantone si pone verso l'autogestione in genere, cosa che esula dalla procedura. Ma forse, vista l'atmosfera da stadio che si respirava, è meglio non averne discusso perché avremmo fatto una figuraccia davanti al pubblico», afferma ai microfoni della RSI il capogruppo dei Verdi Nicola Schoenenberger.
«È stata un'occasione persa. Ma il dato più importante è che il Parlamento è completamente spaccato. Dunque il problema vero è che non c'è una vera volontà di concigliazione da parte di una grossa parte del Parlamento. Auspico dunque che il Governo si metta attivamente a fare qualcosa», gli fa eco il capogruppo del PS Ivo Durish.
«Si discute - commenta dal canto suo il capogruppo dell'UDC Sergio Morisoli - quando c'è qualcosa che discutere. E ieri non c'era veramente nulla da discutere o da votare. Questo argomento sta prendendo fin troppo peso per quello che è la politica cantonale».
«Sarebbe stata una discussione fine a sé stessa, perché che i veri interrogativi che già ci sono rimangono irrisolti visto che c'è l'inchiesta in corso. Il punto chiave è che le parti trovino il modo di parlarsi. Il Governo ha dato la sua disponibilità. Ed il discorso verrà sicuramente ripreso nell'ambito dei lavori parlamentari», assicura il capogruppo del PLR Alessandra Gianella.
«Ancora ieri il Governo ha ribadito la sua disponibilità a svolgere un ruolo di mediazione per trovare una soluzione di concerto tra la città di Lugano e chi partecipa all'esperienza dell'autogestione. E nessun gruppo mi sembra si sia opposto a questa apertura. Dunque la discussione non avrebbe aggiunto nulla», sostiene il capogruppo del PPD Maurizio Augustoni.
«Credo sia giusto non fare una discussione generale visto che c'è un'inchiesta in corso e le carte in tavola sono tutt'altro che chiare», afferma infine, sempre alla RSI, Sabrina Aldi della Lega dei Ticinesi. «Si rischiava di fare un processo in aula senza avere gli elementi per discuterne veramente», conclude.