Grigioni Non c’è il rischio di altre frane in Val Roseg

Paolo Beretta

19.6.2024

Frana sul Piz Scerscen in Val Roseg, fotografata lunedì 15 aprile 2024 a Pontresina, al confine con l'Italia. La colata di detriti si estende per cinque chilometri e blocca parte delle vie di accesso a diversi rifugi del Club Alpino Svizzero (CAS).
Frana sul Piz Scerscen in Val Roseg, fotografata lunedì 15 aprile 2024 a Pontresina, al confine con l'Italia. La colata di detriti si estende per cinque chilometri e blocca parte delle vie di accesso a diversi rifugi del Club Alpino Svizzero (CAS).
KEYSTONE

Dopo il crollo dello scorso 14 aprile sotto il Piz Scerscen, il deposito di detriti è stabile

Paolo Beretta

In Val Roseg, nei Grigioni, non vi è il rischio di ulteriori frane. È la conclusione a cui sono giunte due perizie geologiche che il Comune di Samedan ha commissionato dopo il grosso smottamento che si è verificato lo scorso 14 aprile sotto il Piz Scerscen, come si legge in una nota diffusa martedì.

«Non sono previste frane di grosse dimensioni che possano raggiungere i sentieri escursionistici, il rifugio Tschierva, la piana alluvionale o l’hotel Roseg».

Il deposito di detriti, composto da una miscela di roccia e ghiaccio, appare stabile. Una colata analoga a quella che si è verificata nel 2011 in Val Bondasca (Bregaglia) «può essere esclusa fintanto che non ha luogo un significativo disgelo».

Secondo le autorità, al momento nell’area sussiste il pericolo di piene improvvise dovute allo svuotamento di accumuli d’acqua superficiali o all’interno dei depositi. È quindi sconsigliato l’accesso alla zona alluvionale. Il sentiero per il Lej da Vedrat resta chiuso.

Un’ulteriore valutazione della situazione sarà fatta nella primavera 2025.