COVID-19 Nuove misure, Suter: «Non si è fatta chiarezza, deluso dal Consiglio federale»

SwissTXT / pab

11.12.2020

Massimo Suter, presidente Gastro Ticino e vicepresidente di Gastro Svizzera.
Massimo Suter, presidente Gastro Ticino e vicepresidente di Gastro Svizzera.
Ti-Press

«Sono scioccato da quanto emerso dalla conferenza stampa a Berna, perché non si è fatta assolutamente chiarezza». Questa la prima reazione a caldo, ai microfoni della RSI, di Massimo Suter, presidente Gastro Ticino e vicepresidente di Gastro Svizzera.

«Questo mi fa fare un piccolo ragionamento sulla conferenza stampa che sarà indetta il 18 dicembre... hanno preso tempo una settimana. Questo è un Purgatorio e poi, il 18, ci faranno chiudere i battenti. Questo è il pericolo. Quello che fa più male è la totale non chiarezza di quello che succederà».

Suter esprime poi rammarico perché la mancanza di chiarezza sulla possibilità di tenere aperto o meno per le festività non permetterà ai ristoratori di pianificare il lavoro e alla clientela di prenotare.

«Io, allo stato attuale, non so se sarò aperto a Natale o meno - spiega Suter -. Quindi non posso programmare neanche la mia attività e, di riflesso, anche la clientela non può programmare le vacanze o l'uscita a pranzo a Natale oppure al cenone di Capodanno. Questa incertezza durerà ancora per 7 giorni e logora i nervi».

«Nessun rispetto»

Per il presidente di GastroTicino, così facendo il Consiglio federale non ha assolutamente rispetto "di un mondo economico che sostiene l'economia svizzera in maniera preponderante. Ci si aspettava risposte chiare e nette. Se si doveva chiudere, avremmo chiuso. Se dobbiamo stare aperti, lasciateci aperti, ma dateci anche la possibilità di poter progettare oltre i 5-6 giorni canonici a cui ci siamo abituati come dead line da parte di Berna nelle ultime settimane».

«La chiusura alle 22 - continua - era comunque una limitazione, però permetteva di poter andare tranquillamente al ristorante e poter rientrare a casa in un orario decente. Io stesso ieri sera sono andato in centro a Lugano, a cena, sono uscito dal ristorante alle 21.45 senza nessun problema. Chiaramente la chiusura alle 19.00 impedisce assolutamente il servizio serale. La stragrande maggioranza della ristorazione avrà seri problemi di liquidità da qui a poche settimane. Se poi calcoliamo che queste misure dovrebbero durare fino al 22 di gennaio, ci sarà un'ondata di fallimenti, ma soprattutto ci saranno un'ondata di licenziamenti del personale che lavora nella ristorazione, che andrà a pesare ulteriormente sulle casse cantonali e federali».

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