«Dobbiamo trovare il giusto equilibrio tra libertà e sicurezza», sottolinea ai microfoni della RSI il dottor Franco Tanzi, coordinatore del gruppo che si occupa delle case di riposo, che aggiunge: «Abbiamo optato per un'apertura a mio giudizio prudente e proporzionata, che non viene inficiata dall'insorgenza di un caso. Questa infezione in un certo senso era attesa, vedendo le cifre nel resto della società».
«Non vogliamo stringere di più come in passato», afferma ancora Tanzi, perché se allora le restrizioni «erano adeguate, ci si era anche resi conto degli effetti collaterali sotto forma di solitudine e di una tendenza in alcuni ospiti a lasciarsi andare».