Riapertura frontiere Più traffico in dogana, ma non c'è stata un'invasione

SwissTXT / pab

15.6.2020

Immagine d'illustrazione
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archivio Ti-Press

Il ritorno alle regole di Schengen alle frontiere con i paesi vicini ha portato lunedì a un incremento del traffico ai valichi svizzeri, ora tutti riaperti: a Chiasso come nel Giura e a Kreuzlingen.

Gli svizzeri potevano già varcare il confine sud dal 3 giugno, ora anche gli italiani possono tornare liberamente da noi e non solo per motivi di lavoro o per comprovate urgenze. Lo stesso vale per tedeschi, austriaci e francesi.

«Per noi delle dogane è un giorno importantissimo perché per tre mesi abbiamo vissuto un periodo molto speciale con controlli sistematici di tutte le persone che entravano in Svizzera», sottolinea Donatella Del Vecchio, portavoce dell’AFD, intervistata dalla RSI a un valico di Ginevra.

Molte guardie per tre mesi hanno avuto l’impressione di essere tornate a vivere nell’era precedente l’adesione della Svizzera allo spazio Schengen a fine 2008, quando la verifica dei passaporti e delle carte d’identità delle persone in entrata era la norma.

Ritornare a far la spesa in Italia senza invasione... per ora

La principale novità riguarda però la soppressione del divieto di turismo degli acquisti, che fino a domenica poteva costare una multa.

Non pochi ticinesi non hanno tardato a riprendere l'abitudine della spesa oltre frontiera, qualcuno ammettendo anche che non vedeva l'ora di poterlo fare.

Non è stata un'invasione, che forse vedremo nel weekend, e «chi si aspettava le colonne rimarrà deluso... o piacevolmente sorpreso», ha raccontato da Chiasso l'inviato della RSI Matteo Bernasconi.

Anche se è presto per dare cifre, l'incremento dei passaggi tuttavia è stato più che una sensazione e i negozianti incontrati a Ponte Chiasso hanno confermato un aumento della cifra d'affari. Tornano a respirare dopo tre mesi di vacche magre, durante i quali era mancata una fetta importante di guadagni.

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