Ticino Primi controlli sul salario minimo, Rizzi: «Per ora poche sanzioni»

SwissTXT / red

11.3.2022

Immagine d'illustrazione
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Keystone/MARTIN RUETSCHI

In Ticino da dicembre è in vigore il salario minimo. E sono iniziati i controlli in oltre 1'300 aziende, a partire da quelle considerate più a rischio: consegne a domicilio, settore terziario e parte di quello industriale.

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11.3.2022

Si è inoltre tenuta la prima riunione dell'anno della Commissione tripartita, organo di controllo del mercato del lavoro. Il presidente Stefano Rizzi, che è anche il direttore della Divisione dell'economia, traccia un primo bilancio positivo ai microfoni della RSI: «Per il momento quello che constatiamo è che c’è una buona informazione e il numero di procedure sanzionatorie è veramente esiguo».

Sono una decina per ora i datori di lavoro che non rispettavano il salario minimo. «Nei settori sotto stretta osservazione si trovano quegli ambiti in cui ci sono una quota di salari bassi piuttosto elevata. Parliamo ad esempio di parte del settore industriale, ma anche nel terziario, soprattutto laddove ci sono salari con un fattore variabile. Oppure un altro settore di cui si è parlato è anche quello delle consegne a domicilio», spiega ancora Rizzi.

Per quanto riguarda l’industria, in settembre aveva fatto discutere il contratto collettivo di lavoro Ticino Manufacturing siglato da alcune aziende del Mendrisiotto con l'organizzazione Tisin, soprattutto in quanto prevede salari inferiori ai minimi di legge.

L'ispettorato del lavoro aveva garantito controlli approfonditi sulla regolarità di questo contratto. A che punto sono? «Le aziende hanno la possibilità di invocare delle eccezioni, e una di queste è effettivamente il contratto collettivo di lavoro e gli approfondimenti vengono fatti anche a verifica della solidità di queste eccezioni che vengono invocate, ma i lavori sono ancora in corso», conclude Rizzi.

Su questo fronte non ci sono dunque ancora risposte. Un primo bilancio dell'intera campagna di controlli è previsto in giugno.