Caso Emmen Recluta umiliata, il capo dell'esercito Rebord dal padre

SwissTXT / pab

15.11.2018

Sul caso di maltrattamenti alle reclute ticinesi di Emmen, denunciate un mese fa, la giustizia militare ha aperto un'indagine preliminare (foto d'archivio). 
Sul caso di maltrattamenti alle reclute ticinesi di Emmen, denunciate un mese fa, la giustizia militare ha aperto un'indagine preliminare (foto d'archivio). 
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A un mese dalla denuncia di presunte vessazioni subite da una recluta ticinese durante la scuola reclute DCA a Emmen, il capo dell'Esercito, Philippe Rebord, mercoledì è venuto personalmente in Ticino dove nel pomeriggio a Locarno ha incontrato il padre del giovane soldato che aveva pubblicamente denunciato l'episodio.

Un incontro dal carattere privato voluto dal comandante di corpo per assicurare la vicinanza e la comprensione da parte dei vertici dell’Esercito svizzero. Sul caso avvenuto a settembre la giustizia militare ha aperto un’indagine preliminare.

Più tardi, verso le 17.00, il Capo dell'Esercito ha incontrato a Palazzo delle Orsoline a Bellinzona il consigliere di Stato Norman Gobbi e Marco Lucchini, presidente della Società ticinese ufficiali, assicurando come l'episodio di Emmen sia un caso isolato e non esista pregiudizio nei confronti dei militi ticinesi.

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