Pandemia Si teme la movida nelle città ticinesi

SwissTXT / pab

2.4.2021

Una veduta sul lungolago di Lugano, durante le ferie pasquali, con l'obbligo di indossare la mascherina.
Una veduta sul lungolago di Lugano, durante le ferie pasquali, con l'obbligo di indossare la mascherina.
KEYSTONE / Ti-Press

La diffusione del COVID-19 in Ticino non lascia ben sperare. Tutti i valori sono al rialzo, ricoveri compresi. Siamo ormai entrati in tutto e per tutto nella terza ondata. Preoccupano decessi, contagi e ricoveri, ma pure gli assembramenti notturni attorno ai take away e il non rispetto delle regole.

SwissTXT / pab

2.4.2021

La RSI è andata a Locarno, in Piazza Grande, alle 11 di mattina. La situazione era sotto controllo, ma la vigilanza del rispetto dell'obbligo di portare la mascherina era già attiva. Sono anche previsti quattro assistenti, in affiancamento agli otto agenti di polizia che pattugliano la città e distribuiscono le mascherine a chi ne è sprovvisto. Il controllo del lungolago è invece assicurato dalla cantonale.

L'atteggiamento delle forze dell'ordine di base non è repressivo, anche perché la situazione, nonostante il grande afflusso di turisti, appare sotto controllo. C'è però un certo timore per le ore notturne.

Preoccupazione anche a Lugano

Una preoccupazione, quella della sera, condivisa anche da Lugano, soprattutto in zona Foce, la più calda della movida cittadina. Dopo gli eventi degli scorsi giorni, con gli assembramenti di centinaia di giovani e gli scontri con la polizia, e in previsione delle festività pasquali, la città ha deciso di introdurre nuove norme e rafforzare i controlli di polizia: niente vetri e oggetti pericolosi alla Foce.

Ma questa sera, venerdì, non è stata la Foce ad animarsi maggiormente. In serata infatti si sono visti diversi assembramenti di fronte ai take away, in particolare in Piazza Cioccaro, dove si contavano circa 200 persone.