PandemiaSoccorso Svizzero d'Inverno: «In 3 mesi le richieste di un anno»
SwissTxt / pba
17.8.2020
L'associazione, a causa della pandemia da COVID-19, è confrontata con un numero di richieste d'aiuto superiori alla media.
Gli aiuti che l'associazione Soccorso Svizzero d'Inverno offre ai cittadini svizzeri che si trovano in difficoltà economica son di svariato tipo: materiale scolastico, vestiti, letti e buoni acquisto, ma anche pagamento di bollette urgenti e attività per i bambini nel tempo libero. Quest'anno, come riporta la RSI le richieste sono già state molte.
Il direttore della sezione ticinese Marco Chiesa conferma: «In tre mesi ai nostri uffici sono arrivate le richieste che di solito riceviamo in un anno. Sono stati elargiti subito 300'000 franchi per le prime necessità, come i buoni spesa».
«Per il resto si tratta di richieste che già conosciamo, legate al fatto che in Svizzera più del 20% della popolazione non riesce a rispondere a una spesa imprevista di 2'500 franchi. In particolare in Ticino siamo sollecitati per queste spese inattese».
Un problema di società, non solo di sanità
I problemi riscontrati in Ticino fanno eco a quelli nel resto della Svizzera. Come a Ginevra e a Zurigo, dove durante il lockdown molte persone hanno dovuto beneficiare dei pasti caldi offerti da varie associazioni. Situazioni limite, ma causate solo in parte dalla pandemia.
Per Marco Chiesa la ragione non è solo la condizione economica degli stranieri che di fatto non beneficiano del Soccorso d'Inverno, ma soprattutto i cambiamenti sociali.
«Secondo le statistiche circa 660'000 persone nel nostro paese vivono in stato di povertà. Ho l’impressione che questi numeri saliranno, non solo per una questione migratoria, ma anche per le dinamiche della società: una separazione o un divorzio possono mettere in difficoltà il budget familiare».