Ticino Volumi di prestazioni sanitarie troppo elevate, stop a 11 specializzazioni mediche

Swisstxt

24.10.2023 - 18:39

Il Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) presenta la misura pensata per ridurre l’esplosione del volume di prestazioni in 11 settori della salute. Ma già fioccano i ricorsi: «Ogni tentativo per contenere la spesa viene ostacolato», afferma Raffaele De Rosa alla RSI. 

Il direttore del Dipartimento della sanità e della socialità, Raffaele De Rosa
Il direttore del Dipartimento della sanità e della socialità, Raffaele De Rosa
Ti-Press

SwissTXT

Il Dipartimento della sanità e della socialità del canton Ticino ha presentato martedì a Bellinzona un nuovo regolamento per introdurre una limitazione al numero di medici in undici specializzazioni.

Nella lista ci sono dermatologi, oncologi, cardiologi, neurologi, chirurghi, radiologi e altre cinque specializzazioni per le quali dal 1. novembre scatta il blocco delle autorizzazioni.

Il limite è stato introdotto nei settori che generano un volume di prestazioni decisamente superiore a quello ritenuto adeguato dai parametri federali.

L’iter per arrivare alla limitazione, ricorda la RSI, è partito da diversi mesi ed ha ottenuto anche il via libera del Gran Consiglio.

Partita la corsa all'autorizzazione

In parallelo c'è stata una specie di corsa alla domanda di autorizzazione, con 95 richieste presentate fino ad oggi in tutti i campi, 35 in più rispetto a tutto il 2022.

Secondo Patrizia Bottinelli Cancellara, capo dell’Ufficio sanità, le stime non sono tuttavia falsate: «Per le specializzazioni che già per l’ordinanza sono sopra il 120% (del tasso di approvvigionamento, ndr) nulla cambia e questo vale anche per le quattro che abbiamo escluso dalla limitazione. Penso in particolare ai medici di famiglia. Nelle altre potrebbe esserci qualcuno che chiede l’autorizzazione e poi non la utilizza. Ma siamo partiti proprio da un tasso del 120% per lasciare un po’ di margine ad un’eventuale crescita».

Fioccano i ricorsi, troppa offerta in 11 settori

Il DSS è convinto della direzione presa ma non tutti sono però d’accordo e ci sono già dei ricorsi pendenti.

Alcune cliniche chiedono che si ritorni in Parlamento. Il Tribunale federale ha però negato l’effetto sospensivo e quindi si va avanti.

A Falò, la trasmissione d'approfondimento giornalistica della RSI, di recente, alcuni professionisti si sono lamentati di un carico di lavoro eccessivo. Situazione che sembra in antitesi con la misura che si vuole introdurre.

Per il direttore della Divisione della salute pubblica Paolo Bianchi occorre partire dal «dato oggettivo e solido che in queste 11 specializzazioni c’è una sovraofferta. Certo la percezione di determinati professionisti può essere legata ad una cattiva distribuzione del flusso di pazienti tra il medico di base e lo specialista. Probabilmente bisognerà riorientare e capire quali sono le necessità che devono passare dal primo o dal secondo».