Ticino Strutture sociosanitarie, i dati sui curanti vaccinati saranno pubblici

pab

25.7.2021

Nella foto la vaccinazione contro il Covid del personale sanitario della Casa di riposo Giardino, avvenuta nel gennaio del 2021, come nelle altre strutture sociosanitarie del Canton Ticino.
Nella foto la vaccinazione contro il Covid del personale sanitario della Casa di riposo Giardino, avvenuta nel gennaio del 2021, come nelle altre strutture sociosanitarie del Canton Ticino.
© Ti-Press

La percentuale del personale curante vaccinato in ogni singola struttura sociosanitaria ticinese sarà disponibile sul sito del medico cantonale. Finora persistono importanti differenze tra gli istituti. L'obiettivo è di garantire una libera scelta al paziente sul dove e da chi farsi assistere. 

pab

25.7.2021

La decisione di pubblicare i dati sul personale vaccinato è contenuta in una missiva che il Medico cantonale Giorgio Merlani ha spedito questo venerdì 23 luglio a tutte le direzioni amministrative e sanitarie di ospedali, cliniche, case per anziani e servizi di assistenza e cure a domicilio del canton Ticino.

Il documento è stato reso pubblico da alcuni politici locali via social media e ripreso dai media.

«I quadri superiori diano il buon esempio»

Secondo la RSI su questa scelta del Medico cantonale, condivisa con il Dipartimento della Sanità e Socialità, ha influito il fatto che vi sarebbero grandi disparità sul tasso del personale vaccinato tra i diversi istituti. Che cosa provochi questi divari non è dato sapere.

«Mi aspetto, dice Merlani nel documento, che tutte le Direzioni sanitarie e amministrative mettano a disposizione informazioni scientifiche, riconosciute e provenienti da fonti autorevoli in merito all'efficacia e sicurezza dei vaccini, offrano - se necessario - consulenza personalizzata al personale timoroso o scettico e garantiscano il tempo di lavoro per usufruire del vaccino».

Il Medico cantonale poi si aspetta che «i quadri superiori siano implicati personalmente "dando il buon esempio e promuovendo la medicina basata sull'evidenza anche nell'ambito della vaccinazione contro il Covid»

Lista accessibile dal 1 di agosto

Entro il 15 agosto tutte queste strutture sono invitate a far sapere alle autorità sanitarie la percentuale del personale vaccinato poiché, come si legge nella lettera «Dal 1 agosto 2021 verrà aperta e resa pubblicamente accessibile sul sito dell'Ufficio del medico cantonale una pagina dedicata alle differenti strutture attive nel Cantone e il loro tasso di vaccinazione».

Il documento di due pagine continua poi spiegando che «Esse saranno suddivise per tipologie di servizio e verrà indicata la percentuale di vaccinati dei collaboratori a contatto con pazienti e ospiti». E per personale a contatto con i residenti s'intendono tutti quegli operatori sociosanitari che entrano nella stanza del degente o fanno attività con quest'ultimo.

Il numero totale dei collaboratori, con l'indicazione di quanti di questi siano vaccinati e quanti no, dovrà essere comunque notificato all'Ufficio del medico cantonale ma non verrà pubblicato. Come detto sarà reso noto solo il tasso complessivo dei vaccinati per struttura. Merlani assicura che «In nessun modo verrà comunque fornito il nome del singolo operatore ne tanto meno il suo stato «vaccinato o non vaccinato».

Il perché di questa decisione

Il Medico cantonale ritiene che la trasparenza sia necessaria nel settore, «che sia diritto di ogni paziente avere accesso a informazioni inerenti le caratteristiche e le competenze del personale che lo cura. Per analogia (...) ritengo sia diritto di ogni cittadino-paziente sapere se le persone a cui affida la propria salute sono vaccinate oppure no».

A dettare questa misura insomma c'è la libera scelta di ogni paziente di poter scegliere dove e da chi farsi assistere. Non è escluso che in futuro la pubblicazione di questi dati sarà resa obbligatoria. Per il momento «Le strutture che non trasmetteranno i dati entro il 15 agosto 2021 verranno pubblicate con la dicitura «risposta non pervenuta».

L'Ufficio del medico cantonale, in conclusione della sua missiva fa sapere che «procederà con dei controlli puntuali sui reali tassi di copertura vaccinale».