A partire dall'Adula Sui ghiacciai ticinesi c'è poca neve e i rischi sono tanti

SwissTXT / Red

9.7.2022

Nella foto veduta sul ghiacciaio dell'Adula visibile dal ghiacciaio del Basodino (foto d'archivio).
Nella foto veduta sul ghiacciaio dell'Adula visibile dal ghiacciaio del Basodino (foto d'archivio).
KEYSTONE/Ti-Press/Francesca Agosta

La guida alpina Massimo Bognuda mette in guardia, per chi mira alle vette ancora ghiacciate delle Alpi «attenzione ai crepacci e alla tenuta dei ponti di neve», che permettono di attraversare questi fossati che si aprono nel ghiaccio.

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Un pericolo presente anche sull’Adula, come dice alla RSI Massimo Bognuda, presidente delle guide alpine ticinesi: «Quest’anno più che mai, sui ghiacciai c’è poca neve a causa delle scarse nevicate invernali e delle alte temperature di queste ultime settimane».

«Per quanto riguarda l'Adula, dalle informazioni ricevute, il crepaccio terminale, prima di arrivare alla bocchetta, comincia ad aprirsi. Quindi c'è un ponte di neve che bisogna passare e lì bisogna prestare attenzione. Bisogna saper valutare se c'è uno spessore sufficiente e trovare il punto corretto per passare questo ponte. E chiaramente c'è anche l’influsso delle temperature», spiega Bognuda.

Inoltre nel «traverso» per arrivare alla bocchetta la neve è praticamente già sparita e per gli alpinisti ciò significa dover camminare sul ghiaccio vivo, ciò che rende indispensabile l’uso dei ramponi e della piccozza. Si tratta dunque di escursioni per persone esperte, e in queste condizioni una caduta può infatti essere fatale, aggiunge Bognuda.

La frequentazione delle capanne ticinesi è in calo

La montagna non è però solo vette d’alta quota. È anche gite o pernottamenti nei rifugi alpini. E in Ticino, dopo le due ultime due estati da primato, si registra un certo calo delle presenze, come testimoniano alla RSI i guardiani delle capanne Motterascio, Leìt e Brogoldone.

Tra gli addetti ai lavori ci sono comunque fiducia e ottimismo per il prosieguo della stagione, anche perché le prenotazioni lasciano ben sperare e le vacanze scolastiche nei cantoni della Svizzera tedesca sono appena iniziate. Il flusso continuo di turisti verso sud si farà sentire – così si spera – anche quest’anno e anche sulle montagne della Svizzera italiana.