Grido d'allarme Un 2022 drammatico per i ghiacciai ticinesi

SwissTXT / red

3.11.2022

Il ghiacciaio del Basodino a rischio.
Il ghiacciaio del Basodino a rischio.
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Allarme degli esperti: «Si stanno sciogliendo dalle due alle tre volte più velocemente degli anni scorsi, non c'è neve e le temperature sono ben al di sopra delle medie stagionali».

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Quello che ci siamo appena lasciati alle spalle è l'ottobre più caldo da quando ci sono le misurazioni, dal 1864. E a risentirne sono anche e soprattutto i ghiacciai: per quelli ticinesi è un anno orribile. Gli esperti lanciano l'allarme, perché si stanno sciogliendo dalle due alle tre volte più velocemente rispetto agli anni precedenti. Inoltre manca la neve e le temperature sono ben al di sopra delle medie stagionali.

Il punto sulla situazione è stato fatto la scorsa settimana alla SUPSI di Mendrisio, durante una serata dedicata proprio ai ghiacciai ticinesi.

In Val Bedretto - al Gerenpass - a quasi 2'700 metri di quota, tra il Ticino e il Vallese, in una conca di roccia (un tempo piena di ghiaccio), si è formato un lago. È solo uno dei tanti segnali del destino dei ghiacciai ticinesi.

Il riscaldamento globale è inesorabile. I dati - impressionanti - fanno pensare addirittura che il cambiamento climatico abbia maggiori effetti proprio sull'arco alpino.

«L'estate ha visto una media di più 2,9 gradi rispetto alla norma 1990-2020. Il mese di ottobre è stato estremamente caldo. Negli ultimi giorni in montagna sono stati addirittura superati i 10 gradi. Un caldo estremo che per neve e ghiaccio è molto dannoso», spiega ai microfoni della RSI Luca Nisi di MeteoSvizzera.

Un grido d'allarme

Un grido d'allarme che lanciano ormai tutti gli esperti. Il glaciologo Giovanni Kappenberger da 30 anni monitora il ghiacciaio del Basodino e ne denuncia il ritiro, ma quest'anno - sostiene - è stato drammatico. Addirittura catastrofico. «Abbiamo avuto perdite enormi in mancanza di coltre nevosa: più di 4 metri di perdita di ghiaccio in spessore e come glaciologi non ce lo aspettavamo».

Mattia Soldati, collaboratore scientifico della Sezione forestale, ogni anno, a fine estate, misura il fronte di 6 ghiacciai ticinesi per monitorarne lo stato di salute. «In questo 2022 abbiamo dati che sono da due a tre volte maggiori degli anni precedenti», spiega sempre all'emittente di Comano.

Fino a qualche anno fa, si parlava del 2040 come orizzonte di sparizione del ghiacciaio del Basodino. Un termine che ormai va corretto. «Sicuramente va corretto... resteranno placche di ghiaccio sotto roccia già fra 5 o 10 anni», prevede Kappenberger.

E se oggi riuscissimo a interrompere il riscaldamento climatico? Il destino di tanti ghiacciai sarebbe comunque segnato. Ne rimarrebbero in Svizzera solo il 40%. Uno destinato a sparire - ed è una triste certezza per i glaciologi - è il magnifico ghiacciaio vallesano dell'Aletsch.