COVID-19 Vaccino autorizzato nel Regno Unito, Ceschi: «Gli altri paesi seguiranno»

SwissTXT / pab

2.12.2020

Immagine d'illustrazione
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Keystone

Le autorità britanniche sono le prime al mondo ad aver autorizzato l’uso di un vaccino anti-Covid-19, quello sviluppato da Pfizer e BioNTech.

I tempi sono dunque risultati brevissimi non solo per la sperimentazione, ma anche per l’omologazione, ma questo non compromette la qualità del preparato, ha spiegato ai microfoni della RSI il prof. Alessandro Ceschi, direttore dell’Istituto di farmacologia della Svizzera italiana dell'EOC.

«L’autorità britannica di controllo e regolazione dei farmaci (MRHA), l’equivalente di Swissmedic in Svizzera, è un’ottima autorità: è indipendente e riconosciuta a livello internazionale per le sue competenze. I suoi esperti hanno già potuto approfondire i dati emersi dagli studi di fase tre; noi della comunità scientifica non abbiamo ancora potuto vedere tutti questi dati, ma l’MRHA li ha approfonditi e ha ritenuto che vi fosse sicurezza e qualità necessarie per un’autorizzazione emergenziale. Credo che le altre autorità regolatorie mondiale seguiranno e a breve questa linea».

Buona parte della popolazione in Svizzera, ma anche in altri paesi, non sembra disposta però a ricorrere immediatamente alla vaccinazione. Questa accelerazione dei tempi può incidere sulla disponibilità a farsi vaccinare?

«È difficile da dire, credo che sulla questione dell’efficacia e della qualità del vaccino i dati siano molto buoni, non ho dubbi. Una questione che resta però da approfondire ulteriormente o comunque da tenere molto ben presente è quella della sicurezza: ora abbiamo uno studio per il quale sono stati arruolati circa 40'000 volontari, quindi un numero di assoluta rilevanza, e su queste persone non è stato osservato nessun effetto collaterale grave. Va però detto che finora l’osservazione è durata in media due mesi o poco più. Con questa autorizzazione credo quindi che sarà fondamentale continuare a fare attenzione alle questioni di sicurezza, per questo tutte le nazioni dovrebbero creare un sistema di sorveglianza, di rilevazione e analisi rapida e continua di eventuali reazioni avverse che potrebbero essere riscontrare dopo la vaccinazione. La stessa popolazione sarebbe più rassicurata nel sapere che tutti questi aspetti verranno seguiti in modo intensivo».

Anche perché alcuni vaccini, tra cui quello appena omologato nel Regno Unito, usano una tecnologia nuova, quella mRNA…

«Sì, nessun vaccino basato su questa tecnologia è finora stato usato ampiamente sulla popolazione, e questo aggiunge importanza al discorso sul continua monitoraggio della sicurezza».

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