Aerei da combattimentoTutto ciò che occorre sapere sul credito da 6 miliardi di franchi
Di Anna Kappeler
6.9.2020
Per i sostenitori si tratta semplicemente della sicurezza della Svizzera, mentre gli oppositori parlano di «miliardi spesi per aerei di lusso». Ecco alcune domande ed elementi di risposta in merito al decreto di pianificazione sui nuovi aerei da combattimento.
Di cosa si tratta?
Il Consiglio federale e il Parlamento intendono acquistare nuovi aerei da combattimento per l’ammontare di sei miliardi di franchi. Gli elettori si pronunceranno il 27 settembre in merito a questo credito. Il punto è capire se le Forze aeree svizzere debbano essere rinnovate o meno. «Senza aerei da combattimento o forze aeree, l’esercito non funziona», ha dichiarato un anno fa a «Bluewin» Viola Amherd, capo del Dipartimento federale della difesa. Il decreto di pianificazione è stato sottoposto alla popolazione perché il Gruppo per una Svizzera senza Esercito ha lanciato un referendum contro questa misura.
Perché le forze aeree devono essere rinnovate?
Gli aerei da combattimento non sono più così nuovi. Gli F/A-18 sono stati acquistati nel 1996, mentre i Tiger F-5E risalgono addirittura al 1978. Secondo la Confederazione, i 30 aerei modello F/A-18 Hornet saranno ancora operativi fino al 2030; invece i 26 velivoli Tiger possono essere utilizzati solo per missioni di polizia aerea, di giorno e con buone condizioni di visibilità. Inoltre, secondo il Dipartimento federale della difesa, anche i sistemi di difesa aerea a terra dovrebbero essere rinnovati.
Cioè?
Contrariamente a quanto stabilito in precedenza, un anno fa il capo del Dipartimento federale della difesa Viola Amherd ha deciso di separare la questione dell’acquisto di nuovi aerei da combattimento da quella dei missili terra-aria. La votazione di settembre riguarda quindi soltanto i fondi per gli aerei da combattimento, mentre i missili dovranno essere acquistati, secondo la consueta procedura, tramite il programma di armamento. Al termine della votazione, la Confederazione sceglierà il modello di aereo da combattimento oggetto dell’acquisto.
Perché la scelta del modello di aereo sarà fatta a posteriori?
Deve essere a causa della lezione appresa dalla sconfitta del Gripen di sei anni fa. La questione di capire se quest’ultimo fosse il miglior modello era stata oggetto di accese discussioni prima della votazione. Il Dipartimento federale della difesa, all’epoca sotto la direzione di Ueli Maurer, aveva deciso di puntare su un aereo la cui messa a punto non era ancora completa. Denigrato e definito un «aereo di carta», alla fine il Gripen si è schiantato alle urne con il 53,4% di voti contrari.
Quali sono i modelli in lizza?
La valutazione è tuttora in corso. In lizza ci sono quattro velivoli di quattro diversi fornitori: l’F-35 di Lockheed Martin, l’F/A-18 Super Hornet di Boeing, il Rafale di Dassault e l’Eurofighter di Airbus. A causa dell'emergenza coronavirus, la seconda offerta da parte di questi quattro fornitori è stata rimandata da agosto a novembre.
Quanti aerei da combattimento intende acquistare la Svizzera?
Ad oggi, si parla di 30-40 aerei. Il numero esatto dipende dal modello di aereo prescelto.
Di che ammontare si tratta in totale?
Come già detto, per l’acquisto degli aerei sono stati stanziati sei miliardi di franchi. Il costo dell’utilizzo e della manutenzione dei velivoli è oggetto di una controversia tra sostenitori e oppositori. Questi ultimi parlano di un costo totale che potrebbe raggiungere i 24 miliardi di franchi per l’intera durata di vita degli aerei. Dal canto suo, il DDPS attesta questa cifra attorno ai 18 miliardi di franchi.
Quali sono gli argomenti dei sostenitori del progetto?
Fra i maggiori partiti, l’UDC, il PLR, il PPD, il PBD e i Verdi liberali sono favorevoli all’acquisto di nuovi aerei da combattimento. Nessuno può prevedere l’evoluzione della minaccia nel corso dei prossimi decenni, ecco perché questi partiti ritengono che la Svizzera abbia bisogno di forze aeree moderne. Per loro si tratta dell’unico modo di garantire la sicurezza del Paese. Del resto, dato che gli attuali aerei sono ormai obsoleti, i sostenitori del progetto pensano sia assolutamente necessario acquistarne di nuovi: in caso contrario lo spazio aereo svizzero sarà privo di protezione a partire dal 2030.
Poiché una procedura d’acquisto condotta nella debita forma potrebbe richiedere diversi anni, sarebbe logico sostituire i due vecchi modelli di aereo per tempo, vale a dire adesso. Senza una difesa aerea, l’esercito non potrebbe svolgere la sua missione di difesa come definita dalla costituzione, affermano. Inoltre, una quota del 60% del prezzo d'acquisto verrebbe restituita all'economia svizzera mediante operazioni di contropartita.
Cosa dicono gli oppositori?
Gli oppositori respingono tutti e quattro i modelli di aereo proposti: secondo loro, le capacità della Svizzera in materia di polizia aerea potrebbero essere preservate anche senza «aerei di lusso». Per gli oppositori, riuniti attorno al GSsE, promotore del referendum, così come per i partigiani dei Verdi e del PS, autore quest’ultimo della proposta, sarebbero comunque sufficienti degli aerei leggeri da addestramento.
Gli oppositori temono che il denaro destinato ai nuovi aerei da combattimento provochi una mancanza di fondi da destinare alle cure sanitarie, alla protezione civile o alla lotta contro il cambiamento climatico. Considerano, inoltre, i nuovi aerei come una «catastrofe» per l’ambiente. È anche scoppiato un dibattito sulla dipendenza che la Svizzera svilupperebbe nei confronti dei paesi produttori – in particolare gli Stati Uniti – a causa degli aerei da combattimento.