Assemblea generaleAmherd denuncia all'ONU gravi violazioni al diritto internazionale
ev, ats
24.9.2024 - 20:10
Il pesante tributo che la popolazione civile paga nelle crisi e nei conflitti attuali rafforza la determinazione della Svizzera a continuare a considerare il diritto internazionale umanitario come una priorità assoluta.
24.09.2024, 20:10
24.09.2024, 20:14
SDA
È quanto ha sottolineato oggi la presidente della Confederazione Viola Amherd davanti all'ONU.
Con l'adesione all'ONU nel 2002, la Svizzera ha manifestato la volontà di assumersi la responsabilità e di partecipare alla politica internazionale in uno spirito di solidarietà.
«Da allora il mondo è cambiato, ma non i nostri principi», ha detto Amherd al dibattito generale della 79esima sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.
Non dividere il mondo in blocchi
Amherd ha osservato con preoccupazione che le tensioni si intensificano in tutto il mondo e che nascono nuovi conflitti. «Assistiamo a gravi violazioni del diritto umanitario internazionale, dal Myanmar all'Ucraina, dal Medio Oriente al Sudan», ha affermato la presidente della Confederazione, che ha anche constatato «un eclatante disprezzo per i confini riconosciuti a livello internazionale».
La decisione di lavorare meglio insieme, indipendentemente dai regimi politici, dalle strutture economiche e dalle differenze culturali, è un inizio, ha detto Amherd. «Il mondo non deve essere diviso in blocchi. Ciò implica che dobbiamo essere pronti a negoziare con tutte le grandi regioni del mondo. Il diritto internazionale deve sempre rappresentare la base» su cui concentrare gli sforzi per promuovere la pace e la sicurezza.
Le Convenzioni di Ginevra, di cui quest'anno si celebra il 75esimo anniversario, regolano le basi legali della guerra e quindi anche la protezione dei civili.
«Tuttavia, gli ultimi dati delle Nazioni Unite tracciano un quadro catastrofico della comunità internazionale. La popolazione e le infrastrutture civili non sono adeguatamente protette e sono addirittura ripetutamente esposte ad attacchi», ha criticato Amherd.
Ucraina, Gaza e Sudan in primo piano
La presidente della Confederazione ha ricordato la conferenza di pace di alto livello per l'Ucraina, che la Svizzera ha ospitato quest'estate al Bürgenstock (NW) con circa 100 Stati e organizzazioni internazionali. «Il nostro obiettivo era fornire un primo impulso per una pace giusta e duratura in Ucraina», ha dichiarato Amherd.
I 94 Stati che hanno firmato il comunicato congiunto della conferenza svoltasi al Bürgenstock hanno riaffermato il loro impegno nei confronti dei principi della Carta delle Nazioni Unite.
La Svizzera si è inoltre impegnata affinché il Consiglio di Sicurezza adottasse risoluzioni per un cessate il fuoco, in particolare per Gaza e il Sudan. È urgente che queste risoluzioni vengano attuate e rispettate. «La pace è troppo preziosa per diventare un terreno di gioco per interessi particolari», ha dichiarato Amherd.
Cambiamento climatico e disinformazione
Come sfide per l'umanità, Amherd ha anche menzionato il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità che avrebbero conseguenze sulla sopravvivenza di un numero sempre maggiore di persone.
Molti accordi internazionali sull'ambiente non sono applicati o lo sono in modo inadeguato, ha affermato la presidente della Confederazione, che ha invitato a compiere passi coraggiosi per trovare soluzioni.
Infine, Amherd ha espresso preoccupazione anche per l'aumento della disinformazione, che mina la libera formazione di opinione basata sui fatti. «La disinformazione è un veleno. Vogliamo contrastarla distinguendo meglio tra la libertà di opinione e la manipolazione dei fatti; smascherando le influenze illecite, promuovendo dibattiti aperti e leali e fornendo informazioni trasparenti e obiettive come governi e organizzazioni internazionali», ha concluso Amherd.