Votazioni federali Autodeterminazione: Sommaruga felice per no

ATS

25.11.2018 - 18:25

Simonetta Sommaruga "con il 'no' odierno l'elettorato ha pure confermato decisioni precedenti".
Simonetta Sommaruga "con il 'no' odierno l'elettorato ha pure confermato decisioni precedenti".
Source: Keystone/PETER KLAUNZER

La consigliera federale Simonetta Sommaruga si è felicitata della bocciatura alle urne dell'iniziativa sull'autodeterminazione. La popolazione non vuole regole rigide per risolvere problemi legati a trattati internazionali, ha osservato.

Sull'iniziativa si è discusso intensamente: "simili dibattiti fanno parte della Svizzera, e di questi dibattiti fa parte l'emotività. Questa è la nostra democrazia diretta", ha detto la Sommaruga ai media.

Con il "no" odierno l'elettorato ha pure confermato decisioni precedenti, ossia quelle relative agli accordi internazionali nel 2012, sull'elezione del Consiglio federale da parte del popolo nel 2013 o sull'iniziativa per l'attuazione nel 2016, la quale voleva togliere potere ai tribunali.

I risultati della votazione non sono casuali, ha detto la Sommaruga. Le istituzioni in Svizzera sono così organizzate che nessuno possa decidere tutto da solo. "Al contrario tutti tengono d'occhio cosa fanno gli altri". Ciò garantisce anche un equilibrio. "La gente si accorge che senza compromessi non progrediamo", ha detto la ministra di giustizia.

La Svizzera è un paese con diverse lingue, culture, religioni e concezioni del mondo. Si tratta di riunire le differenze e di cercare soluzioni per tutti. "Tutto o niente, nero o bianco - non è questo quel che ha coronato di successo la Svizzera".

La Sommaruga si è inoltre detta soddisfatta che - come avvenuto per l'iniziativa sull'attuazione o la riforma dell'asilo - oltre ai partiti si siano impegnati nella campagna di votazione anche altri gruppi. La democrazia diretta vive di questo.

La consigliera federale non ha voluto rispondere alla domanda su come il Consiglio federale interpreti il risultato in relazione all'accordo quadro con l'Unione europea. Il portavoce del Consiglio federale André Simonazzi ha chiarito che il governo si aspettava domande simili ma che ha deciso di prendere posizione solo sull'esito della votazione.

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