AfghanistanAutorità svizzere incontrano rappresentanti dei talebani a Ginevra
sn, ats
8.2.2022 - 16:36
Su invito dell'organizzazione umanitaria Appello di Ginevra, una decina di talebani è giunta domenica nella città di Calvino. In questi giorni sono in programma riunioni con l'ong, ma anche discussioni con rappresentanti delle autorità svizzere.
Keystone-SDA, sn, ats
08.02.2022, 16:36
08.02.2022, 17:17
SDA
«Questa settimana è previsto un incontro con una delegazione del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE)», ha dichiarato oggi all'agenzia Keystone-ATS una portavoce della missione elvetica presso le Nazioni Unite a Ginevra.
Saranno presenti rappresentanti della Direzione per lo sviluppo e la cooperazione (DSC) , della Divisione Pace e diritti umani (DPDU) e della Divisione Asia e Pacifico.
La presenza talebana in Svizzera «non costituisce né una legittimazione né un riconoscimento», ha sottolineato la portavoce confermando un'informazione dei media afghani sull'arrivo di delegati del movimento islamista a Ginevra.
ONG attiva sul terreno da anni
Secondo fonti concordanti, l'invito è giunto dall'Appello di Ginevra, noto anche come «Appel de Genève» o «Geneva Call».
L'organizzazione non governativa, che cerca di rafforzare l'applicazione del diritto internazionale umanitario da parte di gruppi armati non statali, è attiva da molti anni in Afghanistan. Conduce da tempo un dialogo con i talebani, anche dopo il loro arrivo al potere lo scorso agosto.
A Ginevra affronterà una serie di temi che fanno parte delle dichiarazioni d'impegno che i gruppi armati firmano regolarmente con essa, tra cui la protezione dei fanciulli nelle zone di conflitto e la gestione dei terreni ricoperti da mine antiuomo. Verranno discussi anche i diritti umani, l'accesso umanitario e la protezione degli operatori umanitari.
I talebani cercano la riconoscenza internazionale
Secondo giornalisti afghani la delegazione talebana, composta di una decina di persone, è guidata da un alto dirigente del movimento islamico ed alto responsabile del ministero della difesa, il muftì Latifullah Hakimi. Sono pure previsti, affermano, colloqui con rappresentanti di altri Stati europei.
I talebani cercano il riconoscimento internazionale ma devono fare i conti con le richieste di garanzie sui diritti umani, in particolare delle donne. Attualmente l'Afghanistan è ancora rappresentato a Ginevra dall'ambasciatore nominato dal vecchio governo, Nasir Andisha. Liberale e oppositore dei talebani, ha denunciato a più riprese gli integralisti davanti al Consiglio dei diritti umani. La stessa cosa avviene al quartier generale dell'ONU a New York.
Meno di un mese fa alcuni talebani avevano incontrato emissari di diversi Paesi occidentali a Oslo, prima accoglienza diplomatica su suolo europeo dal loro ritorno al potere. Finora nessuno Stato ha riconosciuto il governo islamista.