GINEVRA
Nell'attesa di un nuovo processo, gli avvocati dell'ex capo della polizia nazionale del Guatemala Erwin Sperisen hanno fatto sapere di avere l'intenzione di chiedere oltre un milione di franchi per torto morale al Canton Ginevra.
Sperisen era stato condannato all'ergastolo dalla giustizia ginevrina, pena poi annullata dal Tribunale federale (TF).
Sperisen ha trascorso cinque anni in detenzione preventiva in isolamento per niente, ha affermato il suo legale Giorgio Campa ricordando che le condizioni di detenzione erano state criticate anche dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT) in un rapporto destinato al Consiglio federale. "Siamo pronti ad andare fino a Strasburgo", alla Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU), ha aggiunto il legale confermando quanto pubblicato dalla SonntagsZeitung.
Rifugiatosi in Svizzera con la famiglia nel 2007, Sperisen era stato arrestato nell'agosto del 2012 a Ginevra in seguito alle accuse mosse contro di lui da diverse associazioni. Nel giugno 2014 è stato condannato all'ergastolo dal Tribunale criminale di Ginevra con l'accusa di aver partecipato all'assassinio di alcuni detenuti in Guatemala tra il 2005 e il 2006. Una pena confermata in appello nel maggio 2015 dalla Corte di Giustizia ginevrina.
Con una sentenza emessa il 29 giugno scorso e pubblicata il 12 luglio, il Tribunale federale ha però in parte accolto il ricorso di Sperisen contro la condanna, essendo giunto alla conclusione che nel procedimento cantonale all'imputato non sono state concesse a sufficienza le garanzie previste dalla CEDU.
In particolare non è stato rispettato il diritto dell'ex capo della polizia guatemalteca a un confronto con importanti testimoni a carico riguardo a fatti rilevanti. Per volontà dei supremi giudici di Losanna la giustizia ginevrina dovrà così rigiudicare Sperisen.
Il processo dovrebbe iniziare a fine novembre. I legali di Sperisen hanno però chiesto la ricusa della presidente della Camera penale d'appello e di revisione Alessandra Cambi Favre-Bulle, ritenuta non imparziale.
"Dopo la sentenza del TF, ha dichiarato che la condanna di Sperisen era sempre d'attualità e aveva rifiutato di liberarlo, obbligandoci a rivolgerci nuovamente al TF che ha dovuto ordinare lui stesso la scarcerazione", ha spiegato Campa.
Contattate dall'ats, le autorità giudiziarie ginevrine non hanno voluto rilasciare dichiarazioni.
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