Votazioni cantonali Nel Canton Berna respinti i drastici tagli all'aiuto sociale

ATS

19.5.2019 - 16:20

Nel canton Berna il tasso di persone in assistenza (circa 42'700) è del 4,2%, più alto della media svizzera (3,3%).
Nel canton Berna il tasso di persone in assistenza (circa 42'700) è del 4,2%, più alto della media svizzera (3,3%).
Source: Keystone/CHRISTIAN BEUTLER

I cittadini del cantone di Berna hanno respinto oggi a sorpresa alle urne con il 52,6% dei voti una modifica della legge sull'assistenza sociale che prevedeva di ridurre drasticamente i forfait di mantenimento dei beneficiari dell'assistenza sociale.

Berna continua così ad aderire agli standard nazionali fissati dalla Conferenza svizzera delle istituzioni dell'azione sociale (COSAS), lanciando un segnale anche ad altri cantoni che stanno valutando tagli analoghi.

Il controverso disegno di legge votato dal Gran Consiglio a maggioranza di destra è stato respinto con 158.378 voti contro 142.757 sì. La proposta portava la firma del consigliere di Stato UDC Pierre Alain Schnegg e prevedeva di ridurre il «forfait di mantenimento», che copre i bisogni di base per l'insieme dei beneficiari dell'assistenza sociale, dell'8% rispetto alla cifra suggerita dalla COSAS.

Attualmente a Berna questo forfait è di 977 franchi al mese per una persona singola (9 franchi in meno dei 986 franchi auspicati dalla COSAS), e di 2090 franchi per una famiglia di quattro persone (COSAS: 2110), perché il governo non ha adeguato i forfait al rincaro. Con il taglio si sarebbe passati rispettivamente a 907 e 1941 franchi.

Il disegno di legge mirava a rendere il lavoro remunerato più attraente dell'assistenza, favorendo l'inserimento professionale, e a sgravare nel contempo Cantone e Comuni (da 8 a 19 milioni di franchi secondo i calcoli del governo). Nel canton Berna, il tasso di persone in assistenza (circa 42'700) è del 4,2%, più alto della media svizzera (3,3%). A Bienne arriva addirittura all'11,5%, un record tra le città elvetiche (dati del 2017).

I bernesi hanno respinto, con il 56% dei suffragi (164'927 contro 129'336), anche l'altra variante sottoposta alla loro attenzione, un «progetto popolare» che mirava a migliorare lo status quo e prevedeva prestazioni complementari per i disoccupati anziani. Il progetto popolare, forma di referendum propositivo che consente di modificare parzialmente disegni di legge e decreti, era stato proposto come alternativa da ambienti della sinistra.

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