Svizzera Un canone a 300 franchi? Il Sindacato dei mass media dice «no»

fc, ats

5.11.2023 - 13:07

Un eventuale abbassamento del canone radiotelevisivo a 300 franchi indebolirebbe il servizio pubblico senza che ce ne sia bisogno (immagine illustrativa/foto d'archivio).
Un eventuale abbassamento del canone radiotelevisivo a 300 franchi indebolirebbe il servizio pubblico senza che ce ne sia bisogno (immagine illustrativa/foto d'archivio).
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Un eventuale abbassamento del canone radiotelevisivo a 300 franchi indebolirebbe il servizio pubblico senza che ce ne sia bisogno. Lo afferma oggi il Sindacato svizzero dei mass media (SSM) che reagisce così a speculazioni della stampa domenicale sulla volontà del Consiglio federale di ridurre l'ammontare della tassa di ricezione.

Stando a «Le Matin Dimanche» e alla «NZZ Am Sonntag», il Governo starebbe pensando di proporre una abbassamento del canone da 335 a 300 franchi, quale controprogetto all'iniziativa popolare «200 franchi bastano! (Iniziativa SSR)».

In una nota, SSM esprime «incomprensione per questo indebolimento del servizio pubblico dei media».

«È illusorio credere che la SSR o i media elettronici privati possano fornire gli stessi servizi e offrire un programma equivalente dopo una riduzione dei fondi», afferma la segretaria centrale del sindacato Silvia Dell'Aquila citata nel comunicato.

L'intera popolazione ne risentirebbe

Per SSM, che parla di minori entrate pari a 150-200 milioni di franchi all'anno, il controprogetto governativo avrebbe conseguenze simili a quelle dell'iniziativa: «Un indebolimento dei media e del settore culturale svizzeri, una riduzione dei posti di lavoro, della qualità, della diversità e del servizio».

«Oltre alle diverse regioni e alle minoranze linguistiche, a risentirne – spiega SSM – sarebbe tutta la popolazione svizzera nonché la coesione sociale del nostro Paese». Per il sindacato ciò è né più né meno di un «attacco alla democrazia svizzera».

Il Consiglio federale non si è ancora pronunciato in merito all'iniziativa. Stando a un recente sondaggio, il 61% degli svizzeri approva la proposta di modifica costituzionale. Il 36% è contrario mentre il 3% è indeciso.

«200 franchi bastano!»

La cosiddetta «Iniziativa SSR» segue quella chiamata «No Billag», che intendeva abolire la tassa di ricezione, e che nel marzo 2018 era stata respinta chiaramente dal 71,6% dei cittadini. Il lancio di «200 franchi bastano!» è stato ideato da UDC, Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) e Giovani liberali-radicali.

Oltre a ridurre la «tassa obbligatoria» per le famiglie e per i giovani, l'iniziativa chiede di esentare le società e le imprese dal pagamento del canone. La ripartizione dei proventi alle emittenti radiofoniche e televisive private rimarrebbe invariata.

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