GiustiziaCaso Sperisen: la procura ricorre contro l'interruzione della pena
ev, ats
29.9.2023 - 18:56
Erwin Sperisen, l'ex capo della Polizia nazionale guatemalteca condannato per complicità in assassinio, potrebbe non uscire di prigione lunedì.
ev, ats
29.09.2023, 18:56
29.09.2023, 20:59
SDA
Il ministero pubblico ginevrino ha presentato ricorso contro l'interruzione della pena concessa a Sperisen ieri dal Tribunale per l'applicazione di pene e misure (TAPEM).
Il ricorso, rivelato oggi dal portale di notizie ginevrino lemanbleu.ch, è stato confermato a Keystone-ATS dalla procura. Il ricorso ha effetto sospensivo in quanto il rischio che Erwin Sperisen lasci il Paese è «concreto».
Durante l'udienza di giovedì davanti al TAPEM, Sperisen aveva detto di voler idealmente vivere fuori dalla Svizzera, perché «dopo questa ingiustizia», non voleva più avere nulla a che fare con questo Paese.
Speriesen non uscirà lunedì
Il mantenimento in detenzione di Sperisen è quindi ordinato fino alla decisione dell'appello da parte della Camera penale dei ricorsi. A questo punto, la liberazione di Sperisen, detenuto attualmente a Witwil (BE), è compromessa.
Il suo rilascio era previsto per lunedì a mezzogiorno. «Questa situazione è talmente kafkiana e instabile che tutto sembra ancora possibile nei prossimi giorni», ha dichiarato Florian Baier, uno dei suoi avvocati. L'effetto sospensivo potrebbe essere revocato nei prossimi giorni, consentendo la sua liberazione.
Ieri il TAPEM ha accolto la richiesta di sospensione della pena sulla base di una sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU). I giudici di Strasburgo hanno stabilito che c'è stata una violazione del diritto a un tribunale imparziale.
Gli avvocati di Sperisen hanno d'altra parte indicato oggi che è stato avviato un procedimento per l'esecuzione della sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo.
Richiesta di revisione
La sospensione della pena concessa dal TAPEM ieri dura «fino all'esito dell'istanza di revisione presentata al Tribunale federale». Questa interruzione della pena precede di circa quattro mesi la liberazione condizionale, che viene generalmente concessa dopo che sono stati scontati i due terzi della pena.
Sperisen, cittadino svizzero e guatemalteco nato il 27 giugno 1970, era stato condannato nel giugno 2014 all'ergastolo dal Tribunale criminale di Ginevra, sentenza confermata nel maggio successivo in secondo grado.
Dopo che nel 2017 il Tribunale federale (TF) aveva parzialmente accettato un suo ricorso, il caso era tornato alla Camera penale d'appello e di revisione ginevrina, che gli ha inflitto 15 anni da passare dietro le sbarre nell'aprile 2018. Lo stesso TF ha confermato definitivamente questa pena nel novembre 2019.
In giugno però la Corte europea dei diritti dell'uomo ha accolto un ricorso dell'ex capo della polizia nazionale civile del Guatemala riguardo alla parzialità della presidente della Camera penale d'appello e di revisione ginevrina.
Il diritto a un tribunale imparziale non è dunque stato rispettato. All'uomo è stato pertanto riconosciuto il versamento da parte della Svizzera di un indennizzo di 15'000 euro per le spese sostenute.