Relazioni Svizzera-Egitto Incontro tra Cassis e al-Sisi al Cairo

ATS

25.3.2019 - 18:32

Il ministro degli esteri Ignazio Cassis a colloquio con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi
Il ministro degli esteri Ignazio Cassis a colloquio con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi
Source: DFAE

Il consigliere federale Ignazio Cassis ha incontrato lunedì, nel corso di una visita di lavoro al Cairo, i rappresentanti del Governo egiziano e in particolare il presidente Abdel Fattah al-Sisi.

Nel corso dei colloqui sono state ampiamente affrontate le relazioni tra i due Paesi.

110 anni di relazioni economiche tra Svizzera ed Egitto

Il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha iniziato domenica il suo viaggio nel Paese nordafricano con un incontro con la ministra degli investimenti e della cooperazione internazionale Sahar Nasr in occasione del 110mo anniversario delle relazioni economiche tra la Svizzera e l'Egitto.

Tale ricorrenza è stata evocata da Cassis in un discorso all'ambasciata elvetica: «110 anni sono una testimonianza della prossimità dei nostri due Paesi e delle nostre due economie».

Terzo partner commerciale in Africa

Considerato il volume complessivo degli scambi (circa 1,3 miliardi di franchi l'anno), l'Egitto è il terzo partner commerciale della Confederazione in ordine di importanza in Africa, ricorda il DFAE sul suo sito internet.

Un centinaio di imprese elvetiche sono presenti e impiegano oltre 10'000 persone.

Rammarico di Amnesty International

Prima di questa visita, Amnesty International aveva espresso il desiderio di vedere Cassis mettere l'accento sui diritti dell'uomo e in particolare sulla vicenda di Amal Fathy, la militante egiziana arrestata dopo aver pubblicato sui social network un video che criticava le istituzioni egiziane e le molestie sessuali.

Oggi, l'ONG ha dichiarato all'agenzia Keystone-ATS: «il consigliere federale Ignazio Cassis non sembra aver considerato le critiche formulate in occasione del suo viaggio in Africa e Medio Oriente, e conferma definitivamente che i diritti umani non fanno parte delle sue priorità, ciò che deploriamo».

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