Argovia Residenti contro l'estensione dell'esercizio della Centrale nucleare Leibstadt

pl, ats

28.2.2024 - 12:04

La centrale nucleare di Leibstadt (AG) è in funzione da 40 anni. (foto d'archivio)
La centrale nucleare di Leibstadt (AG) è in funzione da 40 anni. (foto d'archivio)
Keystone

Sostenuti da tre organizzazioni ambientaliste, quindici residenti che vivono nei pressi della centrale nucleare di Leibstadt, in Argovia, chiedono una valutazione a dell'impatto ambientale livello internazionale, prima di decidere se prolungarne il funzionamento.

28.2.2024 - 12:04

I residenti basano la loro richiesta sul diritto ambientale internazionale. La centrale nucleare di Leibstadt, entrata in funzione nel dicembre 1984, supererà quest'anno i 40 anni di attività.

I 15 abitanti della zona, che risiedono sia sulla riva svizzera che su quella tedesca del Reno, hanno inoltrato oggi al Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) la richiesta di realizzare una valutazione dell'impatto ambientale e di garantire una procedura di consultazione pubblica.

Le rivendicazioni sono sostenute dalla Fondazione svizzera per l'energia (SES), da Greenpeace Svizzera e dall'Associazione trinazionale per la protezione nucleare (Tras). In una nota congiunta, le tre organizzazioni affermano che l'esercizio a lungo termine della centrale nucleare viola due importanti convenzioni delle Nazioni Unite, quella di Aarhus e quella di Espoo.

Queste ultime obbligano la Svizzera a realizzare uno studio dell'impatto ambientale e a consultare i residenti prima di prendere una simile decisione.

Nel 2021 – scrivono le tre organizzazioni – il Consiglio federale ha invece ritenuto che questi requisiti non si applichino alle centrali nucleari svizzere. In pratica, visto che la Svizzera non ha fissato un limite per il funzionamento delle centrali nucleari, il governo federale ritiene che non si possa parlare di un'estensione del periodo di esercizio.

Secondo i residenti e le tre organizzazioni, ciò contraddice chiaramente lo spirito delle convenzioni. Il DATEC sta cercando di far passare sotto silenzio un'estensione bella e buona, in barba ai diritti di partecipazione democratica della popolazione.

La Convenzione di Espoo delle Nazioni Unite (ONU) stabilisce che un Paese deve valutare l'impatto ambientale transfrontaliero di un impianto e informare i Paesi vicini. La Convenzione di Aarhus regola l'accesso alle informazioni, la partecipazione pubblica e l'accesso ai tribunali in materia ambientale.

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