SvizzeraIl Centro sta pensando a misure per frenare l'immigrazione
hm, ats
18.11.2023 - 13:00
L'Alleanza del Centro sta discutendo al suo interno possibili provvedimenti da introdurre per ridurre l'immigrazione in Svizzera, un fenomeno che ha portato a un afflusso netto di 81'000 persone nel 2022: lo scrive la Schweiz am Wochenende (SaW).
Keystone-SDA, hm, ats
18.11.2023, 13:00
18.11.2023, 13:14
SDA
Stando al presidente della formazione politica Gerhard Pfister, citato dal settimanale, esisterebbero diverse proposte compatibili con l'accordo di libera circolazione delle persone con l'Ue, compresi approcci finora non ancora discussi. Il 61enne di Zugo non vuole però rivelare di più al momento: i piani dovranno prima essere finalizzati e discussi all'interno del partito.
La consigliera agli stati lucernese Andrea Gmür-Schönenberger sottolinea da parte sua che la Svizzera dipende dall'immigrazione. Ma «se il numero di immigrati rimarrà al livello attuale per un lungo periodo di tempo, questo porterà il paese ai suoi limiti», afferma in dichiarazioni riportate dalla testata.
Secondo la 59enne occorre innanzitutto sfruttare al meglio il potenziale della manodopera qualificata domestica, ad esempio integrando un maggior numero di donne nella vita professionale grazie a un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata. «D'altro canto dovremmo rivedere l'obbligo di annunciare i posti di lavoro vacanti: abbiamo bisogno di una regolamentazione più severa?», si chiede la donna politica. «Per come è organizzata attualmente, la priorità per i cittadini svizzeri ha un effetto limitato, questo è un dato di fatto».
Come si ricorderà l'obbligo di annunciare i posti vacanti è stato introdotto come mezzo per attuare l'iniziativa UDC «contro l'immigrazione di massa», accolta dal popolo nel 2014. Ora il partito di Marco Chiesa torna alla carica con un'altra proposta di modifica costituzionale, intitolata «No a una Svizzera da 10 milioni! (Iniziativa per la sostenibilità)»: la raccolta delle firme scadrà nel gennaio 2025.
«Sarebbe bello se anche gli altri partiti dessero una mano a favore di un inasprimento delle norme sull'immigrazione», osserva Thomas Aeschi, capogruppo UDC al parlamento federale. «Ma dubito che il Centro faccia seguire alle parole i fatti», aggiunge interpellato dalla SaW.