BERNA
L'iniziativa contro la dispersione degli insediamenti deve essere respinta, senza controprogetto. È quanto raccomanda il Consiglio federale nel suo messaggio trasmesso oggi al parlamento.
Secondo l'esecutivo, essa persegue obiettivi troppo ambiziosi e non tiene conto né delle differenze regionali né dello sviluppo economico e demografico. L'attuale legislazione è a suo avviso sufficiente.
Il testo, lanciato dai Giovani Verdi nell'aprile del 2015, è stato depositato il 21 ottobre 2016 alla Cancelleria federale con 113'216 firme valide con l'obiettivo di frenare l'aumento delle zone edificabili in Svizzera. Ne ammette di nuove solo se si procede al cosiddetto "dezonamento" di un'altra superficie di dimensioni equivalenti e con una qualità del suolo comparabile.
L'iniziativa prevede inoltre disposizioni concernenti una maggiore concentrazione degli insediamenti, quartieri sostenibili e costruzioni al di fuori delle zone edificabili solo nel caso in cui non vi sia modo di ubicarle altrove, ricorda una nota odierna dell'Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE).
Pur condividendo gli obiettivi dell'iniziativa, il governo ritiene che la legge sulla pianificazione del territorio (LPT) - in vigore dal 1° maggio 2014 - tenga già sufficientemente conto delle esigenze in materia di sviluppo sostenibile degli insediamenti. Un gruppo di esperti si sta inoltre occupando dell'ulteriore sviluppo del piano settoriale per l'avvicendamento delle colture, viene sottolineato.
Secondo il Consiglio federale, l'iniziativa penalizzerebbe fortemente i Cantoni e i Comuni che hanno utilizzato il suolo con parsimonia, poiché prevede un congelamento indifferenziato della superficie edificabile.
Adottando il testo si correrebbe inoltre il rischio di generare una penuria di terreni edificabili in determinate regioni e sarebbe difficile mettere a disposizione terreni sufficienti per le nuove imprese, prosegue la nota. Ciò implicherebbe un aumento marcato dei prezzi dei fondi con conseguenze negative.
Secondo l'esecutivo, invece di essere frenata, la dispersione degli insediamenti potrebbe addirittura aumentare in alcune aree. Infine, l'iniziativa andrebbe a colpire fortemente l'agricoltura, visto che non sarebbe più ammessa la produzione indipendente dal suolo nelle zone agricole.
Tornare alla home page