Politica Cala il sipario su Alain Berset, da beniamino incontrastato a uomo degli scandali

bt, ats

21.6.2023 - 17:50

Un percorso vissuto in gran parte da beniamino, ma parzialmente rovinato dagli scandali sul finale. Così si può riassumere l'avventura lunga dodici anni di Alain Berset in Consiglio federale, che arriverà ai titoli di coda, come annunciato mercoledì dal diretto interessato, alla fine dell'anno.

Un largo sorriso sul viso di Alain Berset. Ha appena annunciato che lascerà il Consiglio federale alla fine del 2023.
Un largo sorriso sul viso di Alain Berset. Ha appena annunciato che lascerà il Consiglio federale alla fine del 2023.
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Keystone-SDA, bt, ats

Hai fretta? blue News riassume per te:

  • Alain Berset ha annunciato che lascerà il Consiglio Federale.
  • Storicamente il preferito degli svizzeri fra tutti i consiglieri federali, il friburghese ha dovuto fare i conti con una popolarità in calo dopo una serie di vicende da prima pagina. Ad esempio, gli scandali legati a Peter Lauener o alla sua vita privata.
  • Il consigliere federale ha anche avuto un ruolo importante durante la pandemia. 

Storicamente il preferito degli svizzeri fra tutti i consiglieri federali, il friburghese ha dovuto fare i conti con una popolarità in calo dopo una serie di vicende da prima pagina.

L'ultima la più grave, ovvero la fuga di notizie dal Dipartimento federale dell'interno (DFI), di cui ha preso il comando nel 2012 al momento dell'elezione in governo, all'editore Ringier riguardo alle decisioni dell'esecutivo durante la crisi del Covid.

Nel mirino è finito in primis il suo ex capo della comunicazione Peter Lauener, ma il fuoco incrociato delle critiche non ha certo risparmiato Berset. Ai colleghi del Consiglio federale ha sempre assicurato di essere all'oscuro di tutto.

Tuttavia, i sospetti di una presunta collusione con la stampa hanno pesato non poco.

Gli ultimi scandali: dagli aerei ai ricatti

Berset si era già fatto notare l'anno scorso per una disavventura fra le nuvole in Francia: a bordo di un monomotore da lui stesso pilotato, si era ritrovato in uno spazio aereo chiuso al traffico. Caccia dell'esercito erano quindi intervenuti per farlo atterrare.

Non vi erano comunque state conseguenze, anche perché, è emerso successivamente, all'origine dell'errore vi era stata una pessima comunicazione da parte delle autorità francesi.

Il consigliere federale Alain Berset a Berna poco prima di una delle molteplici conferenze stampa sulle decisioni riguardanti il Covid.
Il consigliere federale Alain Berset a Berna poco prima di una delle molteplici conferenze stampa sulle decisioni riguardanti il Covid.
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Burrascosa anche la sua vita privata. Nel novembre 2020 la «Weltwoche» ha riferito di un tentativo di estorsione subito da parte di una donna con cui aveva avuto una relazione extraconiugale, che gli aveva chiesto 100'000 franchi per non divulgare la loro corrispondenza privata. Berset, sposato e padre di tre bimbi, ha sempre bollato la questione come un problema personale.

Forte dei favori di buona parte della popolazione, il 51enne ha sempre resistito di fronte a questi scandali.

Eletto non brillantemente

Diverso invece il suo gradimento a Berna sotto la Cupola, dove negli ultimi tempi l'aria si era fatta difficilmente respirabile, come dimostrato dal mediocre risultato ottenuto lo scorso dicembre al momento della sua seconda elezione a presidente della Confederazione.

Dall'Assemblea federale erano giunti infatti solo 140 voti su 181 schede valide (nel 2018, in occasione della sua prima presidenza, erano stati 190 su 210).

Un bilancio contrastato?

Il bilancio in governo di Berset, che fonti interne al DFI descrivono come molto esigente, è piuttosto contrastato. Da un lato, resterà nell'immaginario collettivo come l'uomo che è riuscito a far accettare una revisione dell'AVS, una prima dal 1997. Le donne lavoreranno fino ai 65 anni, una decisione storica presa il 25 settembre 2022 dal popolo, seppur di misura.

Dall'altro, il destino del sistema di previdenza rimane incerto. Il Parlamento ha terminato i lavori sulla riforma del secondo pilastro, ma la sinistra ritiene che con questo progetto i lavoratori dovranno pagare di più per aver meno rendite e, spalleggiata dai sindacati, ha già lanciato un referendum per fare muro.

Un'altra spina nel fianco di Berset è sicuramente rappresentata dai costi della salute. Nonostante i vari progetti per frenare il rialzo delle spese sanitarie e l'aumento costante, se non vertiginoso, dei premi della cassa malati, l'argomento resta tuttora un cruccio per politica e cittadini.

I momenti più iconici

Suo malgrado, il socialista è diventato una delle figure chiave e più note durante la pandemia. Proiettato sotto i riflettori, ha scelto una via di mezzo per affrontare la crisi, ma ciò non è bastato per evitare le critiche, talvolta feroci. In fin dei conti però, il triplo «sì» degli svizzeri alla legge Covid, l'ultima volta domenica, dimostra come la maggioranza della popolazione fosse dalla sua parte.

Il veterano del Consiglio federale ha regalato in questi dodici anni anche alcuni momenti cult. La sua massima in tempi di Covid «Il faut agir aussi vite que possible, mais aussi lentement que nécessaire» (bisogna agire il più rapidamente possibile, ma lentamente quanto necessario) ha spopolato al punto di finire su delle t-shirt andate a ruba.

T-shirt con la scritta «Il faut agir aussi vite que possible, mais aussi lentement que necessaire», erano pronte per essere stampate presso la serigrafia Go Print, mercoledì 22 aprile 2020 a Sévaz. La frase, che ha quasi raggiunto lo status di cult ed è diventata virale sui social media, è stata pronunciata dal consigliere federale Alain Berset. In occasione di una conferenza stampa sulla crisi legata alla pandemia di Covid, ha affermato che l'uscita dalla modalità di crisi doveva avvenire «il più rapidamente possibile e il più lentamente possibile».
T-shirt con la scritta «Il faut agir aussi vite que possible, mais aussi lentement que necessaire», erano pronte per essere stampate presso la serigrafia Go Print, mercoledì 22 aprile 2020 a Sévaz. La frase, che ha quasi raggiunto lo status di cult ed è diventata virale sui social media, è stata pronunciata dal consigliere federale Alain Berset. In occasione di una conferenza stampa sulla crisi legata alla pandemia di Covid, ha affermato che l'uscita dalla modalità di crisi doveva avvenire «il più rapidamente possibile e il più lentamente possibile».
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Iconica pure la foto, era il 2018, che lo ritraeva seduto su un marciapiede a New York, dove si trovava per una visita all'Onu, intento a consultare dei documenti. Un'immagine da cittadino comune che aveva fatto il giro del mondo.

L'allora Presidente della Confederazione svizzera Alain Berset prende appunti durante una breve pausa tra un incontro bilaterale e l'altro, durante la 73a sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite presso la sede delle Nazioni Unite a New York, USA, il 26 settembre 2018.
L'allora Presidente della Confederazione svizzera Alain Berset prende appunti durante una breve pausa tra un incontro bilaterale e l'altro, durante la 73a sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite presso la sede delle Nazioni Unite a New York, USA, il 26 settembre 2018.
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