Pandemia In Svizzera riapertura delle attività «cauta e graduale» da marzo

mc, ats

17.2.2021 - 16:30

Il Consiglio federale intende riaprire tutti i negozi da marzo.
Il Consiglio federale intende riaprire tutti i negozi da marzo.
Keystone

La riapertura delle attività, chiesta in particolare dagli ambienti economici, sarà «cauta e graduale» in Svizzera.

Il Consiglio federale, in conferenza stampa, ha fatto sapere che propone quindi di riaprire dal 1° marzo i negozi, i musei, le sale di lettura delle biblioteche, le aree esterne degli zoo, dei giardini botanici e degli impianti sportivi e di svago.

Dovrebbero essere permessi gli eventi privati all'aperto con un massimo di 15 persone e i giovani fino a 18 anni dovrebbero poter svolgere la maggior parte delle attività sportive e culturali.

Il Governo prenderà una decisione definitiva sulla prima fase il 24 febbraio, solo dopo aver consultato i Cantoni. Lo scopo delle modifiche annunciate oggi è di rilanciare la vita sociale ed economica, ma al contempo evitare una terza ondata di infezioni da coronavirus permettendo solo le attività a basso rischio.

Parmelin: «Togliere ora le misure è irrealistico e pericoloso»

«Togliere adesso le misure di protezione è irrealistico e pericoloso, in particolare alla luce delle varianti del virus, poiché rischiamo di azzerare i progressi raggiunti finora», ha dichiarato davanti ai media il presidente della Confederazione, Guy Parmelin.

«Vorrei poter dire che siamo alla fine del proverbiale tunnel, ma questo tunnel rimane ancora lungo anche se vediamo la luce alla fine», ha spiegato il ministro dell'economia dopo la consueta riunione del Consiglio federale. L'apertura dei negozi rappresenta un primo passo, anche se non tutti saranno contenti. Parmelin ha dichiarato di comprendere in particolare l'impazienza «palpabile» di alcuni settori e la «delusione» di molte persone.

La situazione epidemiologica è migliorata e questo dimostra che gli sforzi collettivi hanno dato i loro frutti, ha detto Alain Berset. La popolazione si è dimostrata disciplinata durante le feste di fine anno e l'evoluzione attuale è buona visto che in poche settimane le nuove infezioni si sono dimezzate e i ricoveri e i decessi si sono ridotti.

Inoltre la vaccinazione delle persone vulnerabili prosegue, anche se non ai ritmi sperati visto che ci sono problemi di approvvigionamento nel mondo intero, ha aggiunto il consigliere federale responsabile della sanità.

Evitare «l'effetto yo-yo» di riaperture e chiusure

Questi risultati positivi permettono un primo allentamento delle misure restrittive con la ripresa di qualche attività sportiva ed economica, che costituiscono un primo passo verso la normalità. Il Consiglio federale ha deciso di assumersi questo rischio, ma affinché tutto funzioni la popolazione deve continuare a rispettare le regole di sicurezza, altrimenti i casi di Covid-19 potrebbero di nuovo aumentare.

Il Governo ha optato per una strategia a tappe proprio per evitare «l'effetto yo-yo» di riaperture e chiusure. «Per decidere quali attività consentire abbiamo cercato un equilibrio fra rischi e opportunità guardando alle misure di protezione: dove è possibile indossare la maschera e rispettare le distanze, quante persone sono coinvolte, se l'attività si svolge all'esterno o all'interno e il tempo in cui le persone stanno insieme», ha precisato ancora Berset. Se la prima fase sarà positiva, si procederà a ulteriori allentamenti a ritmo mensile.

Cosa dovrebbe riaprire il 1. marzo e come

Il primo marzo dovrebbero poter riaprire tutti i negozi, ma il numero di clienti dovrà essere limitato. Il Consiglio federale propone anche di riaprire i musei e le sale di lettura di archivi e biblioteche, le strutture per il tempo libero e l'intrattenimento all'aperto, vale a dire zoo, giardini botanici e parchi avventura. In tutti questi luoghi sarà comunque obbligatorio indossare la mascherina, mantenere le distanze e la capacità sarà limitata.

Anche gli impianti sportivi come piste di pattinaggio, campi da tennis e da calcio o stadi di atletica leggera potranno ricominciare l'attività, ma sempre rispettando i limiti di capienza, l'obbligo della mascherina o del distanziamento.

La pratica dello sport sarà consentita soltanto in gruppi di cinque persone al massimo e le competizioni e le manifestazioni sportive popolari per adulti restano vietate. Per gli eventi privati all'aperto il numero massimo di partecipanti sarà portato a 15.

Il Consiglio federale è cosciente che il peso psicologico di questa situazione è particolarmente pesante per bambini e adolescenti, come ha sottolineato anche il presidente della Confederazione. Per questo vorrebbe innalzare il limite di età da 16 a 18 anni ed estendere le attività sportive e culturali permesse, consentendo anche la ripresa delle attività di animazione socioculturale giovanile.

La seconda fase di riapertura dal 1. aprile

La seconda fase di apertura dovrebbe iniziare il primo aprile. Potrebbero ad esempio riprendere le manifestazioni culturali e sportive con pubblico in spazi circoscritti o lo sport in locali chiusi, oppure potrebbe essere consentita la riapertura delle terrazze dei ristoranti, a condizione che la situazione epidemiologica lo consenta.

Rispondendo alla domanda di un giornalista, Berset ha spiegato che il governo ha a lungo discusso in merito alle terrazze dei ristoranti, ma ritiene che marzo sia troppo presto per consentirne la riapertura senza poter offrire la prospettiva di riaprire anche i locali entro breve tempo. «Provate a dire a un ristoratore che può riaprire ora la terrazza e restare in piedi economicamente solo con quello», ha commentato.

Anche per quanto riguarda i punti di ristoro sulle piste da sci, il consigliere federale ha precisato che «è stato consentito il take-away affinché il consumo avvenga appunto away» e che l'apertura delle terrazze è contraria all'ordinanza. «Ricorderemo ancora una volta ai Cantoni che attualmente questo non è possibile».

Da cosa dipenderà la decisioni di ulteriori allentamenti

La decisione su ulteriori allentamenti dipenderà da diversi fattori: il tasso di positività sotto il 5%, il tasso di occupazione dei reparti di terapia intensiva con pazienti malati di Covid-19 inferiore al 25%, il numero di riproduzione (Rt) medio negli ultimi sette giorni sotto all'1 o l'incidenza della malattia su quattordici giorni calcolata al 24 marzo che non dovrà superare quella del giorno delle prime riaperture.

Non ci sarà nessun automatismo, ma questi indicatori saranno esaminati dal Consiglio federale nel loro insieme, ha spiegato Berset. La decisione verrà presa il 24 marzo, sempre dopo aver consultato i Cantoni come previsto dalla legge sulle epidemie.

Nella seduta odierna, il Consiglio federale ha inoltre precisato le disposizioni sull'entrata in Svizzera. Saranno esonerati dall'obbligo di sottoporsi al test i bambini di età inferiore a 12 anni mentre le persone che entrano in Svizzera per motivi di lavoro e vi si trattengono soltanto per un breve periodo - come ad esempio i camionisti - non sono tenute a compilare il modulo di entrata.

Per provare che non si è infetti, oltre ai test PCR, sono ammessi anche i test antigenici rapidi.

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