Svizzera Dialogo infruttuoso sul diritto di locazione: «Tutto rimanga com'è»

cp, ats

7.9.2022 - 16:34

Immagine d'illustrazione
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KEYSTONE/PETER KLAUNZER

Tutto rimane com'è per quanto riguarda il diritto di locazione: le posizioni fra le parti sociali sono troppo distanti per istituire un gruppo di esperti in materia, indica una nota odierna governativa i cui si sottolinea che al Consiglio federale non è rimasto altro da fare che prendere atto della situazione.

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Il dialogo avviato dal Dipartimento dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) sull’aggiornamento delle norme pertinenti è quindi stato sospeso.

Da anni il diritto di locazione (in particolare circa la nozione di pigioni abusive, n.d.r.) è un ambito giuridico controverso, precisa la nota. Dopo un anno e mezzo di tentativi, il 21 giugno 2021 il DEFR aveva organizzato una tavola rotonda sulla situazione del diritto di locazione con l'intento di avviare un dialogo costruttivo tra le parti sociali che si occupano di questo settore.

La tappa successiva sarebbe stata l'istituzione di un gruppo di esperti incaricato di elaborare soluzioni di carattere tecnico, di svolgere accertamenti e di approfondire diverse questioni. L'obiettivo è stato sempre quello di trovare un equilibrio tra le esigenze di entrambe le parti e di ottenere dei miglioramenti che andassero a beneficio di tutti, si legge nel comunicato.

Non ci sono le condizioni per istituire tale gruppo

Tuttavia, dalle consultazioni con le parti sociali è emerso che non ci sono le condizioni per istituire tale gruppo e che non è possibile portare avanti il processo di discussione avviato dal DEFR. Solo una minoranza, infatti, ha appoggiato la procedura proposta. La maggior parte delle associazioni ha annunciato di non voler più partecipare ai lavori o di non ritenerne opportuna la continuazione nelle circostanze attuali. Senza il sostegno minimo dei partner principali, infatti, non ha senso portare avanti il dialogo.

Che le posizioni dei vari attori coinvolti fossero lontane era già stato anticipato dal consigliere federale Guy Parmelin nel dicembre 2020 durante la sessione invernale del parlamento, quando gli Stati avevano adottato una mozione volta a rivedere le modalità di calcolo degli affitti mediante una revisione del diritto di locazione le disposizioni attuali risalgono al 1990, ma le linee principali erano già state definite nel 1972.

Stando all'allora relatore della commissione preparatoria, Carlo Sommaruga (PS/GE), una revisione del diritto della locazione avrebbe avuto possibilità di riuscita solo avesse tenuto conto sia degli interessi del locatore sia di quelli dell'inquilino.

Parmelin non aveva però nascosto le difficoltà

Pur dicendosi disposto ad affrontare questo tema delicato, Parmelin non aveva però nascosto le difficoltà: le posizioni sono talmente cristallizzate che è praticamente impossibile anche fare solo piccoli aggiustamenti tecnici, aveva avvertito. Il ministro dell'economia aveva comunque aggiunto che era in corso una discussione che avrebbe forse permesso di identificare le esigenze delle parti allo scopo di istituire una tavola rotonda. Ebbene, oggi il governo è stato costretto ad ammettere il fallimento del dialogo tra le parti sociali.

Sempre nel corso della discussione sulla mozione affrontata nel dicembre di due anni fa, alcuni «senatori» avevano espresso dubbi sulla possibilità di trovare una soluzione. Solo un anno prima, il Consiglio nazionale aveva infatti bocciato una mozione simile mediante la quale si sarebbe voluto disciplinare per legge i criteri che consentono di determinare se una pigione è abusiva.